“Il Libro di Fatima”. Un Corano Sciita?”

“Il Libro di Fatima”. Un Corano Sciita?

 a cura di Khalid Sindawi

Introduzione

È detto che gli Imam Sciiti1 abbiano numerosi2 attributi. Si sostiene che spiritualmente siano più saggi, informati, devoti, coraggiosi, generosi e umili di altri mortali. Gli sono assegnati, inoltre, i seguenti attributi fisici: nascono circoncisi, si trovano in uno stato costante di purezza rituale, vedono davanti e dietro di loro, non proiettano la loro ombra, appena nascono sono immediatamente in piedi e declamano le due shahada, non sognano, i loro occhi si addormentano ma non il loro cuore, sentono le voci degli angeli anche se non possano vederli.3 Ulteriori attributi corporei che li riguardano sono: l’armatura del Profeta gli si adatta, la loro urina e le loro feci che hanno un odore migliore dell’olio di muschio, infatti non possono essere viste perché sono subito inghiottite dalla terra. Sono più vicini alla gente di quanto la gente lo sia a sé stessa, e sono più affettuosi dei loro stessi genitori. Sono più umili davanti a Dio di chiunque altro, tutte le loro preghiere sono esaudite anche se chiedessero di dividere in due una roccia. Sono sostenuti dallo Spirito Santo, un pilastro di luce si frappone tra loro e Dio, sono in grado di vedere le azioni degli uomini, e forniscono un segno del loro status, se richiesto. Possiedono le armi del Profeta,4 tra cui la sua spada Dhu al-Faqar,5 il suo stendardo al-Mighlaba, la sua armatura Dhu al-Fudul, la corazza e l’elmo, le tavole di Mosé e la verga, l’anello di Salomone figlio di Davide, e la ciotola in cui Mosè trattenne il sangue del sacrificio (Esodo, 24:8).È detto che gli Imam abbiano anche il dono della preveggenza,7 ereditato dal Profeta, il quale egli stesso l’ha ricevuto da profeti precedenti che l’appresero dall’angelo Gabriele.8 Gli Sciiti considerano questa prescienza una prova che il suo possessore sia davvero un Imam.

Questa conoscenza occulta che gli Imam hanno ereditato dal Profeta Muhammad è stata tramandata fino al dodicesimo Imam nascosto,9 che scomparve10 nella città di Samarra11 nell’anno 874 d.C. È detto che il dono della prescienza sia scomparso insieme a lui e ad un certo numero di altre cose, tra cui le seguenti:

(A) Un rotolo con i nomi di tutti gli Sciiti fino al Giorno del Giudizio.

(B) Un altro rotolo, con i nomi dei nemici dello Sciismo fino al Giorno del Giudizio.12

(C) “La Pergamena Rossa” (al-jafr al-ahmar)13 – una borsa in pelle di color ocra rosso che contiene la spada del Profeta, essa sarà estratta solo quando il dodicesimo Imam riapparirà alla fine del tempo14 per usarla in battaglia contro i nemici dello Sciismo.15

(D) “La Pergamena Bianca” (al-jafr al-abyad)16 – una borsa di pelle bianca che contiene i libri che abbracciano l’intera conoscenza dei profeti e degli Imam (wasi),17 come quella degli antichi saggi dei Figli di Israele. Ci sono quattordici volumi in tutto, ognuno diviso in quattordici parti. I libri che contengono sono i seguenti:

—    Il Pentateuco originale rivelato a Mosé.18

—    I Rotoli di Pergamena di Abramo18 (questi sono i primi libri di Dio,20 consistono di venti fogli che Dio ha rivelato a Abramo e contengono leggende, avvertenze e lodi a Dio).

—    I Salmi di Davide21,22 (centocinquanta salmi).23

 (E) Il Sahifa (“Il Rotolo di Pergamena”),24 noto anche come al-sahifa al-jami’a (“La Pergamena Completa”), al-mushaf (“Il Codice”),25 e il sahifat al-ahkam al-jami’a (“La Pergamena Completa dei Precetti”)26 – un libro dettato a ‘Ali b. Abi Talib27 (morto il 661) dal Profeta e scritto di suo pugno. Si racconta che quando Muhammad stava dettando il Sahifa a ‘Ali svenne, ma l’angelo Gabriele discese e finì di dettarlo ad ‘Ali. Quando Muhammad riprese conoscenza chiese ad ‘Ali chi glielo avesse dettato, ed ‘Ali rispose: “Tu sei stato colui che me l’ha dettato”. Il Profeta rispose: “Ti ho dettato il suo aspetto interiore e Gabriele ti ha dettato il suo aspetto esteriore”. Secondo questa tradizione, il Corano gli fu dettato,28 conteneva “tutti i precetti che un uomo avrebbe avuto bisogno fino al Giorno del Giudizio, tutte le cose permesse e proibite, anche l’indennità per un graffio e per una frustata e mezza. La lunghezza (della pergamena) era di settanta cubiti (la misura di un cubito era pari alla lunghezza del braccio del Profeta)”.29 Alcune fonti aggiungono che conteneva le “pagine” dei 124.000 profeti.30

(F) “Il Libro di ‘Ali” (kitab ‘Ali) — era una copia del Corano, che il Profeta, quando era sul suo letto di morte,31 ordinò ad ‘Ali di compilare. Lo fece in tre giorni. Secondo un’altra tradizione, citando Ibn ‘Abbas32 (morto 687 CE), la compilazione è durata sei mesi.33 Secondo la tradizione Sciita, questa era l’unica copia completa del Corano.34 Si sostiene che il testo di questa versione del Corano fosse ordinata cronologicamente nell’ordine in cui sono stati rivelati i vari capitoli.35 Inoltre, in ogni abrogazione, il verso abrogante è preceduto dall’abrogato.36 Gli Sciiti credono anche che questa versione includeva al suo interno un commento e le spiegazioni riguardanti le circostanze in cui i vari versi furono rivelati (asbab al-nuzul),37 una distinzione tra i versi precisi e gli ambigui, e pure i nomi di coloro che proferiscono la verità e di chi racconta falsità.38

(G) “I Due Libri” (al-sahifa, al-kitabin) — il primo dei due libri, Il Libro degli Aderenti al Lato Destro (Kitab ashab al-yamin), contiene i nomi di chi andrà in Paradiso, i nomi dei loro padri e delle loro tribù; il secondo libro, Il Libro degli Aderenti al Lato Sinistro (Kitab ashab al-shimal) contiene le stesse informazioni riguardanti coloro che sono destinati all’Inferno,39

(H) “Il Libro” o “I Libri” — un libro, o libri, contengono i nomi dei re e dei governatori sulla terra. È anche detto Libro di ‘Ali (Kitab ‘Ali) o Libro di Fatima (Kitab Fatima).40

(I) “Il Rotolo” (al-sahifa) — un elenco dei nomi e la discendenza di coloro che crederanno nei dodici Imam fino al Giorno del Giudizio.41

(J) “Il Rotolo” (al-sahifa) — una lista dei nomi dei nemici dei credenti42 fino al Giorno del Giudizio.43

(K) “Il Rotolo Imbecille” (al-sahifa al-‘abita)44 — una lista dei nomi delle tribù Arabe ignobili che non partecipano alla religione di Dio.

(L) “Il Libro di Fatima” (Mushaf Fatima o Kitab Fatima) — l’oggetto del presente lavoro.

LA RIVELAZIONE DEL “LIBRO DI FATIMA”45

Una lettura delle fonti Sciite rivela che esistono un numero di differenti versioni riguardanti il modo in cui è stato rivelato “Il Libro di Fatima”. Esse sono le seguenti:

(A) Gabriele scese e parlò del suo contenuto a Fatima per settantacinque giorni in modo da distoglierla dalla recente morte del Profeta Muhammad: “Le alleviò il dolore per suo padre, sollevò il suo spirito, le narrò di suo padre [in Paradiso] e dei suoi futuri discendenti”.46 È il resoconto più comunemente accettato nelle fonti Sciite.

B) Gli angeli Gabriele, Michele e Israfil/Serafiele47 lo rivelarono a Fatima in un solo colpo durante il secondo terzo della notte di Venerdì (N.d.T. Un sorprendente parallelismo con Buddha che durante il secondo terzo della notte ottenne il potere della chiaroveggenza permettendogli di osservare la morte e la rinascita di tutti gli esseri dell’universo di tutti i tempi). Fatima pregava in piedi quando gli angeli arrivarono, e aspettarono che ebbe finito. Poi la salutarono dicendole: “Pace, recita pace a te”, e posero il libro nel suo grembo, dopo di che disse: “La pace sia su Dio, la pace sia da lui, e la pace sia su di voi, messaggeri di Dio”. Poi salirono al cielo e continuarono la lettura dopo la preghiera dell’alba fino al tramonto, fino a quando raggiunse la fine del libro.48

(C) Il libro è stato dettato un po’ alla volta da Gabriele a ‘Ali b. Abi Talib durante la vita del Profeta.49

(D) Il libro fu rivelato al Profeta durante la sua vita e poi lo dettò a Fatima e ‘Ali lo scrisse di suo pugno.50

(E) Il libro non è stato rivelato a nessuno. Piuttosto, fu composto da ‘Ali che lo presentò a sua moglie per aiutarla a superare il suo dolore dopo la morte di suo padre il Profeta Muhammad.51

(F) Fatima ascoltò il contenuto del libro durante il sonno, non a titolo di profezia, dopo di che disse al marito ‘Ali: “Ho sentito i resoconti e le storie”. In seguito, glieli dettò, e di essi fece un libro chiamato “Libro di Fatima” (mushaf Fatima).52

I CONTENUTI DEL “LIBRO DI FATIMA”53

Fonti Sciite sostengono che il “Libro di Fatima” contiene una varietà di temi: resoconti di eventi futuri; i nomi dei governanti e dei re della terra dalla Creazione fino al Giorno del Giudizio; i nomi dei “tentatori” (tawaghit) e la durata del loro governo; le battaglie importanti che saranno combattute sulla terra; il numero degli angeli in cielo; informazioni dettagliate su ciascuno dei sette cieli;54 il numero e i nomi dei messaggeri di Dio; i nomi di tutti i credenti, degli infedeli e degli altri, come pure i loro destini; i nomi e le descrizioni di tutte le terre del mondo, tra cui il numero degli infedeli in ciascuna; una descrizione di tutti i negatori di Dio; la storia dei primi secoli dopo la Creazione; e i nomi e le descrizioni di ogni Imam Sciita, come pure la durata della carica di ciascuno.55

Altri argomenti contenuti nel libro sono i seguenti: la giurisprudenza Islamica nella sua interezza, compreso il codice penale per reati punibili con una singola frustata, o anche con mezza56 o con un quarto di frustata, o a cui si infligge un solo graffio; il numero, i nomi e le descrizioni di chi entrerà in Paradiso e di coloro che andranno all’inferno; la conoscenza del Corano, del Pentateuco, del Vangelo e dei Salmi come furono rivelati; il numero di alberi e di zolle di terra in ogni paese.57 Secondo alcune tradizioni “Il Libro di Fatima” conteneva anche vari proverbi, leggende, consigli e racconti. E, infine, conteneva la volontà di Fatima.58

Per riassumere, secondo la tradizione Sciita “Il Libro di Fatima” conteneva un ricco patrimonio di informazioni importanti per gli Sciiti, religiose e mondane. Il quinto Imam, Muhammad al-Baqir (morto il 765 CE),59 in risposta all’incredulità espressa da Abu Basir60 al gran numero di argomenti inclusi nel “Libro di Fatima”, affermò che tutti questi temi si trovavano nei primi due fogli del libro.61 In altre parole il libro, secondo questa tradizione, conteneva altri argomenti oltre a quelli elencati sopra.

UNA DESCRIZIONE DEL “LIBRO DI FATIMA”

Lo stesso Abu Basir domandò all’Imam Al-Baqir di descrivergli il “Libro di Fatima”. L’Imam dichiarò: “Esso contiene qualcosa del Corano che è stato rivelato dopo la morte del Profeta Muhammad, il padre di Fatima. È lungo settanta cubiti e ricoperto di cuoio. I due margini trasversali e verticali delle pagine sono in crisolito. Il suo colore è rosso. Le sue pagine sono color bianco perla. Fu detto “Sii!” ed esso fu. In altre parole, Dio lo rivelò a Fatima in un solo colpo.62

L’UBICAZIONE DEL LIBRO

Secondo le fonti Sciite, dopo la morte di Fatima il suo libro fu trasmesso ai suoi Imam discendenti, a cominciare da suo figlio Al-Hasan, il secondo Imam, fino al dodicesimo, Muhammad b. Hasan al-Askari, la cui occultazione avvenne a Samarra nell’anno 874 d.C. “Il Libro di Fatima” è stato conservato dagli Imam insieme ad altri libri che contengono la conoscenza e la saggezza dei profeti e dei messaggeri del passato, ma nessuno di essi è mai stato esposto alla moltitudine della popolazione Sciita.

In una tradizione, ad esempio, Hammad b. ‘Uthman63 riporta: “Abu Basir mi raccontò che sentì Abu Abd Allah [il sesto Imam, Ja’far al-Sadiq64 (morto il 765 d.C.) dire: ‘Abu Ja’far [il quinto Imam, Muhammad al-Baqir] morì reggendo il Libro di Fatima’”. Il libro poi passò a suo figlio, il sesto imam, poi al settimo, Musa al-Kazim65 (d. 799 CE) e così via fino al dodicesimo.

L’IMAM LEGGE IL “LIBRO DI FATIMA”

Sopra è stato citato che tra i contenuti del “Libro di Fatima” vi è un elenco di tutti i governanti del mondo, dalla Creazione al Giorno del Giudizio. Le fonti Sciite riferiscono che gli Imam userebbero la lista nei casi di dubbio. Ecco un certo numero di tali tradizioni raccontate dall’Imam Ja’far al-Sadiq.

In una tradizione Fudayl b. Sukkara66 riferisce quanto segue: “Quando fui in presenza di ‘Ali b. Abi Talib mi domandò: ‘Oh Fudayl, sai che cosa guardavo solo pochi minuti fa?’ Risposi: ‘No’. Allora ribatté: ‘Stavo leggendo il libro di Fatima, in cui tutti i re della terra sono elencati col loro nome ed il nome dei loro padri, e ho scoperto che nessuno dei figli di Al-Husayn sono qui inclusi’”.67

Secondo una seconda tradizione ‘Abd al-Malik b A’yan68 si recò da Ja’far al-Sadiq e lo informò che gli Zaiditi69 e i Mu’taziliti70 consacrarono stretti legami con Muhammad b. ‘Abd Allah (morto il 762 d.C.). Al che domandò: “Diventerà Muhammad b. ‘Abd Allah71 sovrano? Al-Sadiq rispose: “Posseggo due libri con i nomi di tutti i profeti e di ogni re che regneranno nella storia del mondo, e il nome di Muhammad b. ‘Abd Allah non appare in entrambi”.72

In una terza tradizione Al-Sadiq si rivolge a Al-Walid b. Sabih73 nel modo seguente: “Oh Walid, ho guardato da cima a fondo il Libro di Fatima per i figli del tal dei tali e non ho trovato alcuna citazione.”74

CONFUSIONE TRA “IL LIBRO DELLA DIVINAZIONE”

(KITAB AL-JAFR) E IL “LIBRO DI FATIMA”

Alcune fonti Sciite confondono il “Libro di Fatima” con il “Libro della Divinazione”, considerandoli un tutt’uno.75 Ci sono due possibili ragioni alla base di questa confusione. Il primo è che il “Libro di Fatima” è considerato uno dei volumi contenuti nella “Pergamena Bianca” (vedere sopra), in cui i libri sacri degli Imam sono stati conservati; il fatto che la stessa parola (jafr) si riferisca sia alla pergamena che alla divinazione potrebbe aver generato questa confusione.

Un secondo motivo possibile è da ricercarsi in una storia riguardante l’Imam ‘Ali b. Musa al-Rida76 (d. 818 CE). Il Califfo Al-Ma’mun77 (813-833 d.C.) lo voleva suo erede, ma l’Imam rifiutò e notificò al Califfo per iscritto di aver esaminato due libri, “Al-Jafr” e “Al-Jamia”, e in nessuno dei due era elencato il suo nome come sovrano.78

Se prendiamo per buona questa tradizione, vediamo che quando l’Imam al-Rida necessitasse di sapere occulto non usava il “Libro di Fatima” sebbene dicesse, come abbiamo visto sopra, di possedere una lista dei sovrani di questa terra.

Non sorprendentemente, quindi, alcuni sostengono che il “Libro di Fatima” e il “Libro della Divinazione” fossero due nomi dello stesso libro.

IL CORANO E IL “LIBRO DI FATIMA”

La maggior parte delle fonti Sciite accetta che il “Libro di Fatima” non conteneva alcun testo Coranico. Per avvalorare questa tesi si affidano alla seguente citazione dell’Imam Ja’far al-Sadiq: “Per Dio, possediamo il Libro di Fatima, possa riposare in pace. Per Dio, non contiene una sola lettera del vostro Corano, eppure è tre volte più grande del Corano”.79

Per quanto riguarda il nome in Arabo mushaf dato al libro, gli Sciiti osservano che questa parola può riferirsi a qualsiasi materiale scritto e rilegato tra due copertine, e può quindi essere utilizzato per chiamare qualsiasi libro e non vale solo per il Corano. Infatti, anche se la parola è spesso usata per riferirsi al Corano, non compare mai in questo senso nello stesso Corano. Gli Sciiti sostengono insistentemente che l’uso frequente della parola per riferirsi al Corano non indichi in sé e per sé alcuna modifica sostanziale del significato della parola. Inoltre, sottolineano che il termine mushaf per indicare il Corano è nato tra i Musulmani Sunniti dopo la morte di Muhammad, durante il governo del califfo Abu Bakr (632-634 d.C.).80

Ibn Ashta (Muhammad b. ‘Abd Allah)81 (morto il 971 d.C.) nel suo Kitab al-masahif riferisce la seguente citazione che Musa b. ‘Uqba82 (morto il 758 d.C.) attribuisce a Ibn Shihab al-Zuhri83 (morto il 742 d.C.): “Quando compilarono il Corano e l’annotarono su pagine, Abu Bakr domandò che gli fosse trovato un nome. Alcuni suggerirono “al-sifr”, ma egli replicò: “Questo è il nome dato dagli Ebrei”, che ritennero offensivo. Altri proposero “al-mushaf”, un termine che loro tutti accettarono”.84

In effetti, l’uso della parola Mushaf per riferirsi al Corano non entrò nell’uso comune fino al regno del Califfo ‘Uthman b. ‘Affan85 (644-656 d.C.), e nonostante il suo uso frequente in questo senso da allora, non ha mai perso il suo significato più generale di “libro rilegato”, infatti abbiamo non pochi libri che sono chiamati così: il Mushaf di Khalid b. Ma’dan86 (morto il 722 CE), il cui titolo è stato preso dal Al-Masahif di Ibn Abi Dawud al-Sijistani87 (morto il 926 d.C.), il Mushaf delle mogli del Profeta ‘A’isha bint Abi Bakr88 (morta il 678 d.C.), Hafsa bint ‘Umar89 (morta il 665 d.C.) e Umm Salama (Hind bint Suhayl)90 (morta il 681 d.C.), il Mushaf di ‘Abd Allah b. Mas’ud91 (morto il 653), quello di Ubayy b. Ka’b92(morto il 642 d.C.) e quello di ‘Abd Allah b. ‘Amr b. al-‘As93 (morto il 684 d.C.).

Tuttavia, questi masahif erano, in realtà, differenti versioni e letture del Corano. Per questo motivo il Califfo ‘Uthman (morto il 656) ha deciso di mantenere solo la copia di Hafsa bint ‘Umar e bruciare tutti gli altri masahif.94 In altre parole, il “Libro di Fatima”, anche se è stato chiamato con lo stesso nome (mushaf) dei libri appena citati, differiva notevolmente da essi per quanto riguarda il suo contenuto.

Eppure, nonostante l’insistenza delle fonti Sciite che il “Libro di Fatima” non contenga nessun testo Coranico, c’è almeno una tradizione Sciita in un certo numero di fonti da cui risulta che conteneva alcuni versetti Coranici. Prendiamo, per esempio, la seguente tradizione: Abu Basir sentì un recitatore del Corano leggere il terzo versetto della Sura 70 (“Le Vie dell’Ascesa”) nel modo seguente: “Un tale ha chiesto d’un castigo sopraggiungente per i negatori sotto il governo di ‘Ali”.95 Abu Basir si meravigliò che il declamatore avesse aggiunto l’espressione “sotto il governo di ‘Ali”, che non appare nella versione comunemente usata del Corano. Quando Abu Basir chiese all’Imam Al-Sadiq la verità sulla questione, l’Imam rispose che la lettura appena ascoltata era la versione corretta e originale del versetto, come l’angelo Gabriele la rivelò al Profeta, e la prova si trova nel “Libro di Fatima”.96

Se questa tradizione è veramente affidabile, allora il “Libro di Fatima” contiene effettivamente anche dei versetti del Corano e, se è così, può anche comprendere racconti e argomenti della rivelazione. In ogni caso, questa tradizione sembrerebbe confutare l’affermazione Sciita che il “Libro di Fatima” non avesse alcun contenuto Coranico. Inoltre, nonostante non siamo in possesso dello stesso libro, abbiamo però delle relazioni Sciite abbastanza esplicite sul suo contenuto, e queste sono, almeno in parte, abbastanza simili, e forse identiche, agli argomenti trattati dal Corano. Alcuni di questi temi riguardano le storie di popoli antichi, personalità, giudizi legali e leggi,97 avvertimenti e promesse di ricompensa e di punizione,98 e descrizioni del Regno dei cieli e della terra.99 Come se non bastasse, il credo Sciita è alla base di questo libro, e non si sovrappone solo parzialmente al Corano, ma si aggiungono i contenuti della rivelazione fatta a Fatima; allora, non dovremmo stupirci se gli Sciiti siano stati perseguitati dai governanti Sunniti delle dinastie Ommiade100 (661-750 CE) e Abbaside101 (750-1258 d.C.), perciò nascondevano questi aspetti del libro ai loro nemici giurati, in linea con la loro politica generale di “dissimulazione” (taqiyya),102 che gli richiedeva il silenzio su molti aspetti della dottrina Sciita, tra cui la natura del “Libro di Fatima”.

Oggi, gli Sciiti, a causa del processo di riavvicinamento e di convivenza col mondo Sunnita, rivendicano che qualsiasi presunta somiglianza tra il “Libro di Fatima” e il Corano103 sia frutto dell’ignoranza.

CONCLUSIONI

Nelle pagine precedenti abbiamo visto che gli Imam dello Sciismo Duodecimano possiedono tantissimi attributi speciali, uno dei quali è il possesso del “Libro di Fatima”. Non c’è un’opinione Sciita condivisa riguardante la sua rivelazione. La maggioranza sostiene che l’angelo Gabriele le si rivelò per un periodo di settantacinque giorni dopo la morte di suo padre, il Profeta Muhammad, e lo fece per alleviare il suo dolore. Abbiamo anche visto che la tradizione Sciita attribuisce al libro un gran numero di argomenti che si occupano sia di questo mondo che dell’altro, di occulto, ecc….

Abbiamo discusso ulteriormente sull’aspetto esteriore dei libri e sulla loro ubicazione. È detto che siano fatti di fogli color bianco perla con la tracciatura dei margini in crisolito, e di essere attualmente in possesso del dodicesimo Imam, dopo esser passati dal primo Imam al secondo, Al-Hasan b. ‘Ali.

Gli Imam, abbiamo visto, esaminavano frequentemente il libro per vedere se comparisse un sovrano con un determinato nome. Seppur gli Sciiti siano contrari, è chiaro dalle loro stesse fonti che ci furono numerose affinità tra il Corano e “Libro di Fatima”: il nome del libro (mushaf), la sua fonte rivelatrice, alcuni versi e le motivazioni addotte per la loro rivelazione, nonché alcuni temi comuni ai due, come la storia dei popoli antichi, le leggi, le avvertenze e le promesse di punizione e di ricompensa, le descrizioni del regno dei cieli.

NOTE

1. Ogni volta che le parole Sciita e Sciismo sono utilizzate in questo documento si riferiscono agli Imamiti o allo Sciismo Duodecimano.

2. Secondo alcune autorità gli Imam possiedono in totale trenta caratteristiche distintive. Per i dettagli si vedano, ad esempio: Ibn Babawayh, 1982a, 2:528-530, nos. 1-3; Idem, 1958, 1:213, capitolo 19, hadith no. 1; Idem, 1982b, pag. 103.

3. Nelle tradizioni Sciite, gli Imam e Fatima in qualità di destinatari delle parole degli angeli sono detti muhaddath. Per ulteriori discussioni vedere Etan Kohlberg, “The Term Muhaddath in Twelver Shi’ism,” Studia Orientalia Memoriae D. H. Baneth Dedicata, 1979

4. Per maggiori dettagli sulle armi del Profeta vedere: Ibn al-Jawzi, 1988, pp. 689-693.

5. Sulla spada Dhu al-Faqar vedere: Sindawi, 2000-2001, pag. 201-218.

6. Al-Tabarsi, 1982, 2:372; Al-Kulayni, 1946, 1:23; Al-Mufid, 1992a, 2:187; Al-Saffar, 1983, pp. 175,186; Al-Fattal, 1966, 1:210; Al-Irbilli, 1961, 2:171; Ibn Sharashub, 1959, 4:276.

7. Al-Fattal, 1966, 1:210; Ibn Babawayh, 1982a, 2:527; Idem, 1992, 4:419, no. 5914; Al-Rawandi, 1988, 2:894; Al-Mufid, 1992a, 2:186; Al-Tabarsi, 1970, p. 284; Idem, 1982, 2:372.

8. Vedere: Pedersen, 1991, 2:362-364.

9. Vedere: Ter Haar, 1993, 7:443; Sachedina, 1981.

10. Per maggiori informazioni sull’attività del dodicesimo Imam vedere: Macdonald, 1991, 2:1026.

11. Vedere: Northedge, 1995, 8:1041.

12. Al-Fattal, 1966, 2:527; Ibn Babawayh, 1992, 4:419, no. 5914.

13. Sul al-jafr vedere: Fahd. 1965, 2:375-377; Al-‘Amili, 1999.

14. Al-Irbili, 1961, 2:172; Al-Rawandi, 1988, 2:894.

15. Al-Kulayni, 1946, 1:241, no. 3; Al-Mufid, 1992, 2:186; Al-Saffar, 1983, pag. 152, no. 3; Al-Tabarsi, 1970, p. 284; Amir-Moezzi, 1994, p. 74.

16. Vedere: Al-Kulayni, 1946, 1:240, no. 3; Al-Tabarsi, 1970, p. 285.

17. Sul concetto di wasi, vedere: Kohlberg, 2002, 11:161-162; Rubin, 1979, pp. 41-66.

18. Sul Pentateuco nell’Islam vedere: Lazarus-Yafeh, 2000, 10:393-395.

19. Su Abramo vedere: Paret, 1986, 3:980.

20. Al-Tabarsi, 1970, p. 285; Al-Tha’alibi, 1985, p. 43; Al-Jaza’iri, 1983, pp. 5,166; Ibn Abi Firas, 1956, 2:67; Ibn Babawayh, 1982b, p.334.

21. Al-Mufid. 1992, 2:186; Al-Rawandi, 1988, 2:894; Al-Irbilli, 1961, p. 172; Al-Fattal, 1966, 1:211; Horovitz, 2002, 11:372-373.

22. I Salmi sono menzionati nel Corano (4:163): “E a Davide demmo i Salmi”. Vedi Pickthall, 2000, p. 109.

23. Al-Irbilli, 1961, 2:172; Al-Samarra’i, 1966-1967, p. 67.

24. Per ulteriori dettagli vedere: Al-Astar’abadi, 1988, p. 108; Al-Rawandi, 1988, 2:894; Al-Kulayni, 1946, 1:239, no. 1, 1:242, no. 6; Ibn Babawayh, 1982a, 2:528; Al-Tabarsi, 1970, p. 285; Al-Mufid, 1992a, 2:186; Al-Saffar, 1983, p. 147, nos. 1,2, p. 147, nos. 1,2, p. 148, nos. 5,6,7, 8, p. 149, nos. 12, 13, p. 151, no. 2, p. 152, no. 3, p. 154, no. 6, p. 160, no. 3; Ibn Babawayh, 1958, 1:213.

25. Al-Saffar, 1983, p. 161; Amir-Moezzi, 1994, p. 73; Al-Amili, 1988, 29:356, no. 35771.

26. Al-Irbilli, 1961, 2:276.

27. Ibn Sharashub, 1959, 4:276.

28. Al-Mufid, 1992b, p.275.

29. Al-Kulayni, 1946, 1:241-242, no. 7; Al-Tabarsi, 1982, 2:437; Al-Saffar, 1983, pp. 142ff.

30. Donaldson, 1933, p. 49.

31. Al-Qummi, 1983, 2:451; Al-Majlisi, 1984, 92:48.

32. Per dettagli vedere: Vaglieri, 1986, 1:40-41

33. Ibn Sharashub, 1959, 2:14.

34. Amir Moezzi, 1994, p. 74

35. Murtada, 1989, p. 159.

36. Al-Majlisi, 1984, 92:74

37. Ibidem, 92:41.

38. Al-Tabarsi, 1982, 1:383.

39. Le fonti Sciite riferiscono che Dio dette questi due libri al Profeta Muhammad. Le circostanze erano le seguenti: quando il Profeta sonnecchiava all’ombra della Ka’ba, arrivò Gabriele con una ciotola di acqua del Paradiso. L’angelo risvegliò il Profeta, gli disse di eseguire le abluzioni con l’acqua, e poi lo portò in cielo su una lettiga di luce. Quando raggiunsero l’albero di loto nel Settimo Cielo (sidrat al-muntaha) Dio consegnò al Profeta i due libri. Per maggiori dettagli vedere: Al-‘Ayyashi, 1960, 1:157-159, no. 530; Ibn Shahrashub, 1959, 2:160; Amir-Moezzi, 1994, p. 74.

40. Amir-Moezzi, 1994, p. 74.

41. Ibidem; Al-Tabarsi, 1982, 2:437.

42. Va sottolineato che la parola “credente” (mu’min) nel lessico Sciita Imamita si riferisce solo al “vero credente”, al contrario la parola “Musulmano” denota un credente nel credo Sunnita. Per ulteriori informazioni su questo argomento vedere, per esempio: Al-Kulayni, 1946, 2:27-28, nos. 1-2; Amir- Moezzi, op. cit., p. 146, m. 43.

43. Ibidem, p. 74; Al-Tabarsi, 1982, 2:437.

44. Al-Saffar, 1983, p. 150, no. 15.

45. Per maggiori dettagli su Fatima vedere: Vaglieri, 1991, 2:841-850

46. Al-Saffar, 1983, p. 154, no. 6; Amir-Moezzi, 1994, p.14; Al-Kulayni, 1946, 1:241, no. 5.

47. Per ulteriori informazioni su questi angeli vedere: Madelung, 1991, 6:216-219.

48. Al-Tabari, 1963, p. 28.

49. Al-Saffar, 1983, p. 157, no. 16.

50. Ibidem, p. 153. no. 5. Lo scrittore Sciita moderno ha proposto che ci sono state effettivamente due composizioni chiamate “Il Libro di Fatima”, uno dettata dall’angelo Gabriele e l’altra da suo padre. Vedere: Al-Amin, 1950, 1: 314. A’yan-u al-Shi’a  Vol. 1, pag. 314, 3° ristampa, Beirut, al-Ansaf publication, 1370.

51. ‘Abbud, 1999, p. 59.

52. Al-Kulayni, 1946, 1:24, no. 2; Al-Saffar, 1983, p. 157, no. 18.

53. Per maggiori dettagli sui contenuti del “Libro di Fatima” vedere, ad esempio: Al-Tabari, 1963, p. 27; Al- Rawandi, 1988, 2:894; Al-Tabarsi, 1970, p. 285; Al-Fattal, 1966, 1:211; Al-Kulayni, 1946, 1:240, no. 2.

54. Al-Tabari, 1963, p. 27.

55. Al-Tabarsi, 1982, 2:273-274. In una tradizione riguardante la materia in questione, il Compagno Jabir b. ‘Abdullah riferisce che quando giunse da Fatima per congratularsi per la nascita di suo figlio Al-Hasan, la trovò con una pagina fatta di perla bianca. Le domandò circa il suo contenuto e la risposta riguardò i nomi dei suoi Imam discendenti. Quando poi le chiese se poteva vederla, rispose che ai comuni mortali era proibito toccarla, poiché solo i profeti e i membri della famiglia del Profeta potevano toccarla. “Tuttavia”, disse, “ti permetterò di guardare senza toccare”. Al che Jabir guardò la pagina e vide su di essa scritti i nomi degli Imam Sciiti, i dettagli della loro vita e i nomi delle loro madri (vedere: Al-Tabarsi, 1982, 2:373-374; Al-‘Amili, 1988, 16:244; Al-Hilli, 1987, pp. 70-71; Ibn Babawayh, 1958, 1:40-41, no. 1).

56. Al-Irbilli, 1961, 2:172.

57. Al-Tabari, 1963, p. 28.

58. Al-Kulayni, 1946, 1:241, no. 4; Al-Saffar, 1983, p. 157, no. 16.

59. Per maggiori informazioni sul quinto Imam, vedere: Kohlberg, 1993a, pp. 645-648.

60. Per maggiori informazioni su Abu Basir, vedere: Ibn Dawud, 1963, p. 371, no. 1661, p. 393, no. 7, p. 526. no. 537, p. 532; Al-Barqi, 1963, p. 11; Al-Tusi, 1994, p. 149, no. 1651-3, p. 321, no. 4792-9, P- 346, no. 5174-18; Al-Hilli, 1990, p. 264, no. 3; Al-Najashi, 1986, p. 442, no. 1187; Al-Kishshi, 1929, pp. 474-475, no. 901.

61. Al-Tabari, 1963, p. 28.

62. Al-Tabari, 1963, p. 27.

63. Ibn Dawud, pp. 131-132. no. 511, p. 385; Al-Tusi. 1994, p. 186, no. 2281-138, p. 334, no. 4971-2, p. 354, no. 5240-10; Al-Barqi, 1963, pp. 48, 53; Al-Hilli, 1990, p. 56. no. 3; Al-Kishshi, 1929, p. 372, no. 694.

64. Per i dettagli sul sesto Imam vedere: Hodgson, 1965, 2:374-375.

65. Per i dettagli sul settimo Imam vedere: Kohlberg, 1993a, 7:645-648.

66. Vedere: Al-Tusi, 1994, p. 270, no. 3880-27; Al-Barqi, 1963, p. 34.

67. Al-Kulayni, 1946, 1:242.

68. Vedere: Al-Tusi, 1994, p. 139, no. 1480-15, p. 238, no. 3253-162; Al-Kishshi, 1929, p. 175, no. 300; Ibn Dawud, 1963, p. 229, no. 950; Al-Hilli, 1990, p. 115, no.5.

69. Vedere: Madelung, 2002, 11:477-481.

70. Vedere: Gimarret, 1993, 7:783-793.

71. Vedere: Buhl, 7:388-389.

72. Al-Kulayni, 1946, 1946, 1:242, no. 7.

73. Vedere: Ibn Dawud, 1963, p. 362. no. 1620; Al-Barqi, 1963, p. 41; Al-Kishshi, 1929, pp. 319-320. no. 579; Al-Najashi, 1986, p. 413, no. 1161.

74. Al-Saffar, 1983, p. 161, no. 32.

75. Questo problema è stato discusso a lungo dallo studioso Sciita contemporaneo Akram al-‘Amili. Per maggiori dettagli vedere: Al-‘Amili, 1997, pp. 193-200.

76. Vedere: Lewis, 1960a, 1:399-400.

77. Vedere: Rekaya, 1991, 4:331-339.

78. Ibn Shahrashub, 1959, 4:365; Al-Irbilli, 1961, 3:127.

79. Al-Astarabadi, 1988, p. 109.

80. Su Abu Bakr vedi: Watt, 1986, 1:109-111.

81. Vedere: Al-Zirikli, 1986, 6:224.

82. Ibidem, 7:325.

83. Ibidem, 7:97.

84. Ibn Abi Dawud, 1937, p. 18; Al-Suyuti, 1941, 1:89; Al-Salih, 1959, pp. 77-78.

85. Vedere: Della Vida, 2000, 10:946-949.

86. Vedere: Al-Zirikli, 1986, 2:299

87. Per ulteriori dettagli su al-Sijistani vedere: Rippin, 1965, 2:546-547; su Al-Masahifsee: Ibn Abi Dawud, 1937.

88. Vedere: Watt, 1960, 1:307-308.

89. Vedere: Vaglieri, 1986, 3:63-65.

90. Vedere: Roded, 2000, 10:856.

91. Vedere: Vadet, 1986, 3:873-875.

92. Vedere: Rippin, 2000, 10:764-765.

93. Vedere: Al-Zirikli, 1986, 4:111.

94. Ulteriori informazioni sul tema si possono trovare, per esempio, in: Al-Suyuti, 1941, 1:102; Ibn Abi Dawud, 1937, p. 18; Ibn Kathir, 1909. Capitoli 2 e 3; Al-Salih, 1959, pp. 78-79.

95. Pickthall, 2000, p. 564.

96. Ibn Shahrashub, 1959, 2.243; Al-Kulayni, 1946. 8:57, no. 18. Le fonti Sciite non concordano sulla persona a cui il versetto fu rivelato. Secondo alcune tradizioni si trattava di Al-Harith b. ‘Umar (vedere: Ibn Shahrashub, 1959, 2.243; Al-Kulayni, 1946. 8:57, no. 18). Altre fonti attribuiscono la rivelazione all’Ebreo Al-Nu’man b. al-Harith che rifiutò di riconoscere il diritto di ‘Ali a governare dopo che il Profeta lo aveva investito con la sua autorità a Ghadir Khumm (vedere: Ibn Shadhan, 1943, p. 79; Al-Nabati, 1964, 1:313, 2:61; Al-Haskani, 1990, 2:381-385, nos.1030-1034; Al-Astarabadi, 1988, pp. 697-699; Ibn Tawus, 1947, p. 460; Al-Kufi, 1989, pp. 505-506, nos. 505-614). Altre tradizioni sostengono ancora che il versetto è stato rivelato da parte di un beduino che ha rifiutato la decisione di Ghadir (Vedere: Al-Haskani, 1990, 2:386. Cf. Al-Qummi, 1983, 2:385-387, no. 70).

97. I versetti Coranici che si occupano di giurisprudenza sono conosciuti dagli studiosi Musulmani col nome di “versetti di giudizio legale” (ayat al-ahkam) o “giurisprudenza Coranica” (fiqh al-quran). In mezzo agli argomenti che si occupano di preghiera, si trovano anche le leggi riguardanti la famiglia, le finanze, il diritto penale, il diritto bellico e il diritto in tempo di pace, l’organizzazione sociale.

98. Può consistere in una punizione in questo mondo attraverso la perdita di beni o tramite un atto oppressivo (cf. Corano, 24:55, 16:112), nonché in premiazioni e tormenti nell’aldilà.

99. Sulla trattazione di questo tema nel Corano vedere: Jad al-Haqq, 1980, pp. 162-167.

100. Sulla dinastia degli Ommiadi vedere: Molian, 2000, 10:840-853.

101. Sulla dinastia Abbaside vedere: Lewis, 1960b, 1:15-23.

102. Sulla dottrina Sciita della dissimulazione vedere. Kohlberg, 1975, pp. 395-402.

103.  Vedere, ad esempio: Al-‘Amili, 1997, p. 115.

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ABSTRACT

Il presente studio si occupa del rilegato volume di Fatima Al-Zahra (morta il 632 d.C.), detto mushaf, secondo le fonti degli Sciiti Duodecimani. Abbiamo trattato molte tradizioni riguardanti il modo in cui è stato rivelato, il suo contenuto, la sua localizzazione e il suo utilizzo da parte degli Imam Sciiti, i quali affermano di essere in grado di trovare in esso i nomi dei governanti. Inoltre, abbiamo discusso la confusione esistente tra letteratura Sciita divinatoria (jafr) e il mushaf di Fatima.

L’articolo, inoltre, ha voluto confrontare la versione comunemente accettata del Corano col mushaf di Fatima. Il nostro studio dimostra che i due testi hanno alcuni punti in comune, nonostante il diniego veemente degli Sciiti.

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