I clan Alidi tra i Sufi dell’Asia centrale – 1 parte

Le migrazioni Sciite

L’Ahl ul-Baytismo si è diffuso in Asia centrale attraverso le migrazioni mediorientali delle comunità Iraniane e Azere, ma anche tramite i gruppi provenienti dall’Asia meridionale (Pakistani e Indiani).

Le migrazioni interne all’Asia centrale hanno anche favorito la cultura Sciita. Gli Ismailiti del Badakhshan, le piccole comunità Imamite di Samarcanda e Bukhara, nonché piccoli gruppi di Azerbaigiani si sono spostati dalla regione Transcaucasica durante l’era sovietica.

La formazione della cultura Alide

Nonostante questi spostamenti umani, il confronto Sunnita-Sciita non è stato semplice, né i loro processi d’influenza reciproca. Inoltre, l’isolamento storico passato e presente delle comunità Sciite locali dalla maggioranza Sunnita della regione non è trascurabile.

Però, è notevole che al di là delle comunità Sciite, i gruppi ereditari tradizionali associati alla personalità di ‘Ali ibn Abi Talib (gli Alidi), che vivono e agiscono tra i popoli dell’Asia centrale, hanno avuto una maggiore influenza sui processi storici e culturali diretti verso l’Alidismo. Questo studio esamina il ruolo che le diverse famiglie e dinastie Alidi dell’Asia centrale hanno avuto nella diffusione delle credenze e delle tradizioni culturali Sciite.

I nobili discendenti

I discendenti di ‘Ali costituiscono una parte significativa delle famiglie nobili (oki-suyaq, ak-suyoq) di tutte le società musulmane dell’Asia centrale, ma discendono anche da molte figure ben note della prima storia dell’Islam, dai Coraisciti, dai primi quattro califfi ben diretti: ‘Ali ibn ‘Abi Talib, Abu Bakr al-Siddiq, ‘Umar ibn al-Khattab, ‘Uthman ibn Affan, e da alcuni importanti compagni del Profeta quali Khalid ibn al-Walid, Sa’d ibn Abi Waqqas, e altri. Una caratteristica comune che li distingue dal resto dei popoli turchi e di lingua persiana dell’Asia centrale è la loro affiliazione all’identità araba. Tuttavia, questi “Arabi dell’Asia centrale” nella loro vita quotidiana non usano l’arabo, seguono pienamente le tradizioni culturali della popolazione locale e non si differenziano da quest’ultima per cultura, e nei loro passaporti di solito è riportata la “nazionalità” della nazione in cui hanno vissuto per molti secoli.

Gli Alidi

Gli Alidi si guadagnarono una grande fama come “discendenti del Profeta Muhammad” (Paigambar auladlari in Uzbeko). Essi, insieme ai membri di altri gruppi familiari di nobile discendenza, erano assai importanti nell’Asia centrale pre-sovietica, e per tale ragione, furono distrutti sopratutto nel ventesimo secolo a causa del loro alto prestigio, ma anche perché erano un modello per i seguaci della religione islamica.

Questi gruppi erano un problema per la leadership sovietica al potere giacché rappresentavano una forma d’identificazione sociale che non era facilmente inquadrabile nell’identità statale dell’Asia centrale sovietica a metà degli anni ’20. Il periodo post-sovietico ha permesso ai ricercatori d’identificare attraverso registri genealogici degli Alidi (Shajar e Nasab-nama) e altre fonti narrative i loro centri di aggregazione, la loro letteratura, le loro dinastie, ecc…

Le identità tribali o di clan, sono tutte identità sovranazionali, in quanto sono associate a gerarchie religiose e di nobiltà che i sovietici hanno lottato duramente per estinguere. Gli Alidi sono facilmente più identificabili tra le popolazioni indigene perché hanno una struttura tribale. Nelle società sedentarie, si notano gruppi familiari di persone di origine nobile, concentrati intorno ai luoghi di culto, ai centri religiosi importanti o ai nomi di personaggi storici e spirituali famosi.

I CLAN ALIDI TRA I KAZAKI

Gli Alidi nel sistema delle strutture tribali Kazake non fanno parte della nota organizzazione dei tre zhuz, un’alleanza confederale di nomadi Kazaki. Se il numero totale di questi ultimi è stimato da alcuni osservatori intorno ai 300 mila, allora i Khojalar2 Kazaki insieme ai Tore3 e ai Sunaq/Sunak4 sono di circa 40 mila persone (gli Uzbeki non considerano i “Khojalar” un clan Kazako separato). In Kazakistan si possono distinguere due grandi gruppi Alidi:

I. I Sayyid – ‘Ali-Husayniti, discendenti del figlio di ‘Ali al-Husayn ibn ‘Ali (ucciso nel 680).

II. Gli Alidi Hanafiti sono i discendenti del terzo figlio del califfo ‘Ali (dopo al-Hasan e al-Husayn), l’Imam Muhammad ibn [‘Ali ibn Abi Talib] al-Hanafiyya (morto a Medina il 1 Muharram dell’anno 81 dell’Egira/700 d.C., all’età di 65 anni), nato da Khawlah, la figlia di Gia’far ibn Qaisa ibn Saslama, della tribù araba dei Banu Hanifa; sono anche conosciuti nella letteratura islamica col nome generico di Muhammadiyya (discendenti di Muhammad ibn ‘Ali).

I. Gli Alidi-Husayniti. Il semplice fatto della loro presenza nei Khojalar Kazaki potrebbe potenzialmente causare delle controversie per la loro rivendicazione di essere più vicini al Profeta, dato che nell’ambiente Sunnita questa vicinanza è percepita come un segno di rafidiyya (rifiuto degli eretici). Tuttavia, come per gli Ovlat (dall’arabo Aulad, أولاد, cioè figli, eredi) Turkmeni, i sayyid tra i Kazaki non erano venerati al di sopra degli altri clan Khoja. Gli Alidi-Husayniti, a loro volta, consistevano di due sottogruppi:

1) I Khojalar Kylyshty

Il mausoleo di Tolegetay-Kylyshty-ata (XI-XII sec.) dista a 30 Km da Žańaqorǧan

Il capostipite di tutti i Khojalar Kylyshty è Kylyshty Ata (Sayyid Burkhan ad-din)1, la cui venerata tomba si trova nel distretto di Žańaqorǧan nella regione di Qyzylorda. I documenti genealogici rivelano che i membri di questa famiglia fanno risalire la loro origine al famoso Sceicco Naqshbandi Makhdum-i A’zam Ahmad Khojaqi ibn Giamal al-Din al-Kâsâni al-Dahbidi (1464-1542), un lontano discendente del settimo Imam Sciita Musa al-Kazim (morto nel 799). I Khojalar Kylyshty all’interno della propria stirpe sono suddivisi nei seguenti piccoli gruppi: Sabylt, Gijduandyk, Sa-Seyit e Kylyshty Ata.

2) I Sayyid Khojalar

Essi sono discendenti di Sayyid Ata, un famoso Sheikh Yasawi, morto nel 1308. È noto che la sua genealogia viene costruita da uno dei discendenti dell’Imam Musa al-Kazim, morto nel 799, che è entrato nella «catena d’oro» (silsilat al-Dhahab), il cui nome è Sayyid Ibrahimu. Da Sayyid Ata e da Sayyid Abdallah Zarbahsha discendono i sottogruppi dei Khojalar Kazaki noti come Shubar-atti Malim Seyit (l’eponimo è Malim Seyit), Kangla Seyit e Sayyid Ata.

II. Gli Alidi-Hanafiti


A sua volta, tra le numerose suddivisioni del secondo gruppo, gli Alidi-Hanafiti si distinguono in quattro clan: gli Alty Shaikh Balalary, i Khojalar Karakhandyk, i Khojalar Khorasan e i Khojalar Duana. Il loro antenato comune è l’Imam Muhammad ibn al-Hanafiyya. Ci sono tre santi discendenti di questo Imam della quarta e quinta generazione che sono conosciuti in Kazakistan: Ishaq Bab ibn ‘Abd al-Rahman Bab ibn ‘Abd al-Kahhar ibn ‘Abd al-Jabbar ibn ‘Abd al-Fattah ibn Muhammad ibn ‘Ali/al-Hanafiyya, suo fratello ‘Abd al-Gialil Bab e lo zio (fratello del loro padre) ‘Abd al-Rahim Bab. Questi tre santi fratelli sono considerati gli eponimi della grande maggioranza dei gruppi Khojalar che vivono e agiscono tra i moderni Kazaki.

3. Gli Alty Shaykh Balalary

Questo clan comprende sei piccoli gruppi: 1) Baksayis Khojalar (il capostipite era Baksayis o Bakhshayish Ata); 2) Karakshylar (il capostipite era Husain Shaykh); 3) Kaugandyk Khojalar (il capostipite era ‘Alim Kaugan Ata, o Ibrahim Kaugani); 4) Burkhan-toby [Burkhanshaiktar] (il capostipite era Burkhan ad-din Shaikh); 5) Okshy [Okshy Atalar, Okshatailyk] (il capostipite era Ibrahim Okshy Ata); 6) Karashayh Khojalar (il capostipite era Kara Shaykh). L’unione genealogica stessa, a sua volta, è costituita tradizionalmente di due rami:

1) I Baksaiys formano un ramo separato [Baksaiys Khojalar]; 2) gli altri cinque clan insieme formano il ramo Akkorgandyk Khojalar [Bes ata].

3a. I Baksaiys Khojalar

Il loro centro ancestrale è il villaggio di Shayan, nel Kazakistan meridionale. Le genealogie fanno risalire i Baksaiys Khoja al figlio del santo Khoja Sadra, un fratello di Khoja Ahmad Yasawi, il cui nome era ‘Abd al-Malik. Suo figlio Abdal ‘Ali è il progenitore di Baksayis Khoja. Si conoscono sei suddivisioni all’interno dei Baksayis Khojalar (Alty ata Baksayis): Bak Muhammad, Karim-berdi, Maulen-berdi, Otesh, Tikesh e Allah-berdi (Alde-berdi).

3b. I Akkorgandyk Khojalar

Il nome comune del secondo ramo di questa grande famiglia deriva dalla combinazione delle parole Ak-Korgan (lett. “Fortezza Bianca”), nome medievale dell’insediamento di Tugisken, che si trova nel distretto Žańaqorǧan nella regione di Qyzylorda.

L’antenato comune degli Alty Shaykh Balalary è Ishaq Bab, un discendente dell’Imam ‘Ali di settima generazione attraverso suo figlio Muhammad ibn al-Hanafiyya.

La venerata tomba di Ishaq Bab, famosa in tutto il Turkestan, si trova nel territorio del villaggio di Bab-Ata nel distretto di Sozak nel Kazakhstan meridionale. La maggior parte dei santi di questa regione sono genealogicamente legati al clan Alty Shaykh Balalary e sono discendenti d’Ishaq Baba. Essi sono:

Arslan Bab, Khoja Ahmad Yasawi, Zangi Ata, Karga Bab, Lachin Bab, Domalak Ana (Nurila Ana, la moglie di Baidibek Ata, capostipite comune dell’alleanza tribale degli anziani zhuz Kazaki: Alban, Suan e Dulat, e altri…

Mausoleo Domalak Ana

I mausolei di Baidibek Ata e Domalak Ana occupano un posto chiave nella storia del Kazakistan. Il mausoleo di Domalak Ana è costruito sul luogo di sepoltura della moglie di Baidibek, Nurila. Baidibek il coraggioso (Batyr), ha giocato un ruolo determinante nell'unire i Kazaki contro gli invasori.

Domalak Ana era la moglie più giovane di Baidibek, il cui vero nome era Nurila. Durante la sua vita divenne famosa per la sua intelligenza e saggezza, e divenne anche un simbolo di maternità e di gentilezza. Era un'eccellente diplomatica e risolveva facilmente le dispute tra le tribù in conflitto.

È morta nella sua patria, sulle montagne Karatau, mentre pregava. Suo nipote Dulat invitò l'architetto Abdullah Sheri di Bukhara, che eresse un mausoleo a quattro piani sopra la tomba di Nurila, che ancora oggi è un luogo di pellegrinaggio e di culto per molti musulmani.

Mausoleo di Baidibek Ata

Le linee di successione maschili e femminili Yasawi

Il nome e l’autorità di Khoja Ahmad Yasawi sono usati in modi diversi quando si santificano le linee di parentela dei diversi clan Khoja. Ad esempio, tra i Khoja Kazaki “Alty Shaykh Balalary”, la successione continua solo in linea maschile attraverso il fratello maggiore del grande mistico, Shaykh Sadr Khoja; mentre tra i moderni Khoja Uzbeki del Turkestan la successione avviene attraverso le linee delle figlie di Ahmad Yasawi, la figlia Gauhar Shahnaz [Khushtaj] Bibi e la figlia adottiva Giamila Bibi.

Questo cambiamento avvenne secondo le genealogie documentate, in epoca zarista, durante l’occupazione del Turkestan da parte del Khanato di Kokand (1819-1864), quando furono riconosciuti come discendenti dello Shaikh Akhmad Karachuka, nipote di Ahmad Yasawi, attraverso sua figlia Gaukhar-Khushtaj (variante: Gaukhar-Shahnaz).5

4. I Karakhandyk Khojalar

Il clan prese il suo nome dal soprannome di ‘Abd ar-Rahim Baba che era Satuk Bugra Kara Khan Gazi. Tra i santi che la tradizione attribuisce a questo ramo bisogna menzionare sia Auliya’ Ata sepolto a Taraz, nel mausoleo di Karakhan, una struttura dell’XI- XII secolo, sia Abu-l-Qasim Khan Ishan morto nel 1892 nella città di Tashkent.

Auliya' Ata, mausoleo di Karakhan, Taraz

Lo storico Boris Kochnev (1940-2002) che si è occupato dei legami tra questo clan e la dinastia Karakhanide confrontando le informazioni genealogiche con i dati numismatici, riteneva che i compilatori della prima edizione del Nasab-nama avevano un’idea molto vaga sul ramo Otrar dei Karakhanidi. Tra i Karakhandyk Khojalar, i clan di Karakhandyk, Kulan-bastyk, Ak-koldik e Zergerler sono menzionati separatamente.

5. I Khorasan Khojalar

Mausoleo di Khorasan Ata

Il nome del clan deriva dal soprannome del capostipite ‘Abd al-Gialil Baba Khorasan Ata. Il mausoleo di Khorasan Ata si trova a Ozgent nel territorio di Žańaqorǧan nella regione di Qyzylorda. Khorasan Ata venne dall’Arabia nel 654 per diffondere l’Islam. Le informazioni su Khorasan Ata sono state conservate negli archivi di Tashkent. Dopo la sua morte fu sepolto e solo più tardi fu costruita una moschea. Quando il regime sovietico salì al potere, il monumento fu distrutto. Solo dopo l’indipendenza, il mausoleo fu restaurato dai suoi discendenti. Il mausoleo è alto 14 metri.

Nel mausoleo ci sono anche le tombe di suo figlio Husain Khoja, e il loro discendente di 12° generazione, Khuday-Kul Khoja. Si ritiene che il clan Khorasan abbia avuto origine da Husayn Khoja, il figlio maggiore di ‘Abd al-Gialil Baba Khorasan Ata. Questo clan è suddiviso in 12 unità (ata), ma solo otto di esse sono note ai genealogisti locali del distretto di Žańaqorǧan: 1) Kurban; 2) Kozohan; 3) Abyla; 4) Zhusyp; 5) Ulyk; 6) Abit; 7) Zhakyp; 8) Babarayim.

6. I Khojalar Duana

Il clan prese il suo nome dal soprannome di Mahdi Khoja, Diwan-na Khoja (Duan Khoja in Kazako), che visse intorno al XVII secolo. Era il discendente del secondo figlio di Khorasan Ata (‘Abd al-Gialil Baba), detto Ibrahim Khoja Sufi. Secondo una sacra leggenda, Ibrahim Khoja Sufi governò la città medievale di Jand per 55 anni. La famiglia Duana comprende i seguenti quattro gruppi: 1) Khojajan-Khoja; 2) Kylysh- Khoja; 3) Pir-zada- Khoja6; 4) Bekpenbet/Bakpenbet Khoja. Dal gruppo Duan emersero le storiche famose figure dell’ordine Yasawi, Shah Isma’il Ata (XIV secolo), e suo figlio Ishaq Khoja ibn Isma’il Ata at-Turkistani al-Kadikurti (XIV secolo), autore dell’opera classica Hadiqat al-‘arifin, nonché il noto attivista sociale Yalang-Ayaq Khoja (Tashkent, XVIII secolo), e altri.

Muhammad ibn al-Hanafiyya7 tra Asia centrale e India

Il ruolo che Muhammad ibn al-Hanafiyya ha avuto nelle tradizioni genealogiche gravitanti attorno alla figura del Sufi Ahmad Yasawi è rintracciabile nella storia di Ghazi Salar Masud, il santo guerriero e martire Indiano (morto nel 1032). Si ritiene che Ghazi Salar Masud o Ghazi Miyan discendesse dal secondo figlio di Muhammad ibn al-Hanafiyya, ‘Abd al-Mannan, attraverso sette generazioni. Tali genealogie circolavano già nella seconda metà del XIV secolo in una breve opera in lingua araba, il Kitab bayan al-ad’iyah, che fu compilato da un certo ‘Abdallah ibn ‘Ali ibn Muhammad nel 794/1391.

Note

1. Il soprannome “Kylyshty” deriva dal laqab (in arabo titolo onorifico) del suo famoso antenato, Burkhan ad-din Kylych.

2. Khoja è un’identità islamica che trascende le linee etniche estendendosi non solo ai Kazaki, ma anche agli Uzbeki e ai Tagiki. La maggior parte delle comunità Khoja si trova nel Kazakistan meridionale ed è legata alla confraternita Sufi di Ahmed Yasawi. Devin DeWeese ci ricorda che il termine Khoja “è radicato in una comprensione dell’identità comunitaria abbastanza estranea alle nozioni moderne di etnia e nazionalità”. I Khoja non discendono solo da un califfo, ma il loro lignaggio spirituale risale a un Wali che coincide sovente con un Sufi storicamente noto. Le comunità Khoja spesso sono dei mediatori tra i nomadi e le comunità stanziali, sia in Kazakistan che in Uzbekistan e in Tagikistan.

3. Tore implica la discendenza dai governanti Chingisid. Il termine era associato alla nobiltà del clan, ma era anche usato per includere delle personalità distinte come i funzionari e i giudici, in particolare.

4. I Sunak si trovano nel sud del Kazakistan e discendono da un santo originario della città di Sighnaq, Sunak-Ata.

5. https://kozhalar.kz/20184981-arhiv-kuna

6. Le venerate tombe di Khojajan Khoja; Kylysh Khoja e Pir zada Khoja si trovano a Aydarly nel distretto di Syrdarya della regione di Qyzylorda.

7. Muhammad ibn al-Hanafiyya ebbe due figli, ‘Abd al-Mannan e ‘Abd al-Fattah: il Turkestano Khwaja Ahmad Yasawi discendeva da ‘Abd al-Fattah, mentre Ghazi Salar Masud, la lampada dell’Indostan, discendeva da ‘Abd al-Mannan.

Bibliografia

А.К. Муминов, Шиитские культурные влияния на Центральную Азию (Influenze culturali Sciite in Asia centrale basate sulle attività degli Alidi)

Sophie Roche, The Family in Central Asia: New Perspectives, 2017

Aftandil S. Erkinov, Ahmad Yasavi: An Ismaili Pir of the Turkestan Region (North), The Art and Material Culture of Iranian Shiism (University of Oxford, 7-8 July 2006)

Devin DeWeese, The Descendants of Sayyid Ata and the Rank of Naqīb in Central Asia

https://kozhalar.kz/ (il sito dei Khoja Kazaki)

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