Naqshbandiyya Alide nel Sinkiang

Introduzione

I Musulmani Uiguri appartengono al ramo Sunnita dell’Islam, tuttavia, la maggior parte dei loro racconti Islamici derivano dal fervore religioso Sciita. L’Imam Ali è descritto come il più generoso, coraggioso e forte sostenitore dell’Islam. Inoltre, le storie dei dodici Imam Sciiti godono molta popolarità tra i contadini. Gli Uiguri conoscono Ali più degli altri Califfi. Questo fenomeno deriva probabilmente dall’influenza del Sufismo Alide sull’esperienza religiosa degli Uiguri, ma per comprenderlo pienamente è necessario ripercorre la loro storia dagli albori dell’Islam.

L’arrivo dell’Islam nel Turkestan Orientale (Xinjiang o Kashgaria)

Si narra che inizialmente il Profeta Muhammad avesse inviato degli ambasciatori in Cina. Il primo fu Sa’d ibn Abi Waqqas che si diresse a Turfan, e nell’anno 650 nel Canton costruì la prima moschea tuttora esistente col permesso dell’imperatore Gao Zong. Successivamente, Gia’far ibn Abi Talib (detto anche Gia’far at-Tayyar) fratello maggiore di Ali ibn Abi Ṭalib, ricevette la missione di far conoscere la venuta del Profeta di Dio alla gente di Khotan e Keriya.

È detto che raggiunse la Cina volando in aria. Gia’far at-Tayyar arrivò nella contea di Qira (Cele) e morì esattamente nel luogo in cui oggi si trova la sua tomba, a circa sei chilometri a nord del bazar di Qira, alla fine dell’oasi, nel punto in cui inizia la sabbia. Non vedendolo tornare, Muhammad mandò tre persone a cercarlo e, nel caso fosse morto avrebbe necessitato di un mausoleo in suo onore.

Diede loro tre secchi d’acqua, uno dei quali doveva essere usato per le spese di viaggio, il secondo per la costruzione della tomba e il terzo per l’elemosina da distribuire agli indigeni. Quando i tre inviati arrivarono sul luogo in cui era morto l’Imam Gia’far at-Tayyar, i residenti si dimostrarono ostili rifiutandosi di fornir loro acqua gratuitamente. Allora gli Arabi pregarono Dio di togliere l’acqua a quel luogo: la loro preghiera fu esaudita, ed è per questo che l’area intorno al mazar è ora assolutamente arida.

Durante la siccità, oggi, la gente viene a pregare sulla tomba del santo Gia’far at-Tayyar per avere l’acqua, e se si ha cura di far bollire i pasti sacri, sicuramente le piogge arriveranno in abbondanza due o tre giorni dopo.

L’arrivo dello Sciismo nel Turkestan Orientale (Xinjiang o Kashgaria)

Le tradizioni relative ai primi tentativi d’introdurre l’islamismo nel Turkestan orientale attraverso la colonizzazione e la guerra sono un po’ più interessanti. Questi tentativi sono attribuiti agli Imam discendenti diretti di Ali; ma viene data una lista che differisce in diversi punti dalla lista autentica. Ecco la genealogia degli Imam secondo la tradizione di Khotan:

Genealogia riportata da Fernand Grenard (1866 – 1945)

Il letterato Persiano del 13° secolo Nur ed-din Muhammad Ufi, compilatore degli scrittori Arabi precedenti, riporta che durante il secolo 8° un certo numero di discendenti di Ali e seguaci degli Imam Sciiti provenivano dal Khorasan, e temendo le persecuzioni Ommiadi, si stabilirono in Cina col permesso dell’Imperatore del tempo. Questo dato è confermato nelle tradizioni Khotanesi. Infatti, come avrebbe potuto una popolazione Sunnita onorare le figure religiose rappresentative di una setta eretica?

L’influenza dello Sciismo nelle agiografie (tadhkirat)

Se le leggende non parlano di Qutayba ibn Muslim, e se il ricordo di questo condottiero Arabo è stato completamente abolito, è perché era un servo della dinastia impura degli Ommiadi.

Sebbene le tadhkirat (memorandum di un’opera letteraria) siano stati corretti dai Sunniti, il loro carattere Sciita è ancora molto pronunciato: i nemici di Ali, cioè i Sunniti, sono descritti nei loro stessi termini, cioè sono degli eretici, Yazid è chiamato il maledetto e l’impuro, lui e il suo successore Marwan sono rappresentati come gli alleati degli infedeli contro i veri credenti, e quest’ultimi celebrano la ricorrenza del Muharram in commemorazione dell’assassinio di Hussain.

Quando i principi Turchi della Transoxiana e della Kashgaria abbracciarono l’Islam, adottarono la forma Sunnita più semplice e chiara, e infatti, le tadhkirat raccontano la conversione nel decimo secolo di Sultan Satuq Bughra Khan e di Yusuf Qadir Khan, e non parlano più né degli Imam né dei loro seguaci.

Le leggende Alidi

A dire il vero, nella leggenda di Muhammad Karim Kabuli Ulf Atà (XII secolo) e dei suoi compagni si celebra ancora il lutto per gli Imam Hassan e Hussain. L’influenza Persiana si era radicata profondamente nei paesi al di là dell’Amu Darya, e lo Sciismo si era sviluppato con essa. Lo Sciismo non è scomparso da un giorno all’altro, e ne sono rimaste le vestigia per molto tempo. In effetti, la distinzione tra le due fazioni era molto meno pronunciata nei primi tempi di quanto lo sia diventata in seguito, e c’era una maggiore tolleranza. Quando nel XVI° secolo le leggende dei santi di Khotan furono riviste e scritte, in Kashgaria non era rimasta alcuna traccia di Sciismo, tranne qualche colonia miserabile e disprezzata di Abdal.

Tuttavia, le leggende erano già troppo radicate e i dettagli erano divenuti troppo familiari per permettere ai dottori Sunniti di correggerle a loro piacimento. Esse lasciarono tutti i segni dello Sciismo aggiungendosi in modo sparso alle eulogie per i primi tre successori del Profeta, le quali affermavano che questi eroi erano dei buoni Sunniti.

Il matam a Ürümqi, Xinjiang o Turkestan Orientale

I primi insediamenti Sciiti

È chiaro che i primi Musulmani stanziatisi in Kashgaria erano Sciiti, e solo dopo Qutayba ibn Muslim iniziarono con poco successo i primi tentativi di eliminarne le tracce, fino al momento in cui il paese fu interamente sotto il dominio dei principi Turchi Sunniti della dinastia di Sultano Satuq Bughra Khan.

Infatti, le tadhkirat non aggiungono nulla di nuovo, e si conformano alla verità storica indicandoci che Kashgar e Khotan formavano due regni distinti fino alla conquista compiuta da Yusuf Qadir Khan. È degno di nota che lo scontro è molto più feroce intorno a Khotan rispetto a Kashgar; infatti, Khotan era veramente considerata la cittadella dell’infedeltà per via del suo governo teocratico.

Le leggende non ci dicono nulla sull’antica religione del paese; dicono solo che Khotan aveva potenti stregoni, e la narrazione fantastica di Muhammad Taki riferisce che questi maghi traevano la loro forza da Ahriman. L’antica religione di Khotan sarebbe stata dunque il manicheismo; sappiamo d’altra parte che la religione ufficiale era il Buddismo, ma è abbastanza certo che il manicheismo occupava anche un grande posto nella Kashgaria di quel tempo.

Sciiti cinesi durante il muharram a Isfahan

Le tadhikrat dei 12 Imam

Le tadhikrat dei 12 Imam costituiscono la prima serie di tradizioni riguardanti la conquista della Kashgaria da parte dei Musulmani. La seconda serie comprende le leggende dei principi e dei grandi dottori che completarono tra il 10° e il 14° secolo l’opera appena iniziata nel periodo precedente. Questa seconda serie offre un carattere un po’ più storico. Ne consegue che la Kashgaria non fu interamente convertita dal Sultano Satuq Bughra Khan nella seconda metà del X secolo; infatti, per tutto il corso dell’11° secolo le lotte continuarono e i grandi progressi compiuti sotto la dinastia Musulmana Turca dei Karakhanidi furono compromessi dall’invasione dei Kitan, dalla persecuzione di Kuchlug, dalle conquiste dei Mongoli.

Le conversioni pacifiche

A metà del XIV secolo c’erano ancora nella parte occidentale del paese importanti centri ostili all’Islam. Però, le conversioni non avvenivano più attraverso le campagne militari, ma sono i dottori e i predicatori che stimolano lo zelo del popolo cercando il favore dei governanti mongoli. Nella tadhkirat di Giamal ud-din il popolo viene convinto ad abbracciare la religione del Corano e a islamizzarsi dagli amministratori locali. È nel 1354 che il Khan Tughlugh Timur si sarebbe convertito all’Islam, e solo sotto suo nipote, Muhammad Khan, sarebbero scomparsi gli ultimi infedeli.

I racconti guerreschi di questa epopea sono opere di devozione. Gli Imam sono eroi pii come Enea, e se ogni tanto impugnano valorosamente le loro spade, da buoni Musulmani, il loro ruolo è soprattutto quello d’invocare le benedizioni del cielo sul popolo fedele e di versare lacrime con le preghiere sulla scomparsa degli eroi morti nella mischia.

Le narrazioni terminano invariabilmente con una rivendicazione del mazar dell’Imam, di cui hanno narrato le gesta, e promettono ogni tipo di bene in questo mondo e nell’altro a coloro che fanno l’elemosina e nutrono gli sceicchi incaricati del culto.

Il Mazar Ordam per l’Imam Hussain

Nello Xinjiang, l’influenza Sciita è particolarmente evidente nel festival dell’Ordam, il cui santo Ali Arslan Khan è in molti casi fatto coincidere con Ali, genero e cugino del Profeta Muhammad, figura chiave della tradizione Sciita e anche popolarmente conosciuto come Arslan (il Leone). Ali Arslan Khan è il fondatore della linea Alide dei Karakhanidi, ed è probabilmente questa la ragione della sua identificazione con l’Imam Ali, primo Imam dello Sciismo duodecimano.

Studenti Cinesi in Iran

Il Mazar Ordam è situato in un’area remota e desertica della prefettura di Kashgar. Il festival si svolge durante i primi dieci giorni del mese islamico di Muharram, con attività di commemorazione che raggiungono il culmine durante l’Ashura, o il decimo giorno di Muharram, quando le leggende affermano che Ali Arslan Khan fu martirizzato. Ogni anno, dal primo giorno di Muharram fino ad Ashura, decine di migliaia di Uiguri provenienti da tutto il sud dello Xinjiang si recano in pellegrinaggio all’Ordam per commemorare il martirio di Ali Arslan Khan.

Il rituale culminante dell’Ordam, il tugh körüshtürüsh (incontro delle bandiere), prevede una processione di bandiere fino alla tomba. Si dice che il rituale metta insieme la testa e il corpo di Ali Arslan Khan dopo che fu decapitato in battaglia. Questa stessa storia della decapitazione in battaglia e della riunione della testa e del corpo è un tema importante nella storia di Hussain, il figlio di Ali.

Al Mazar Ordam è associato il potere della guarigione. Nel sito, c’è una particolare cupola di sabbia chiamata hajät qum (sabbia del bisogno) che è considerata un luogo sacro per guarire una varietà di disturbi. Le credenze locali associano la musica, lo zikr e il sama al processo di guarigione spirituale.

La cerimonia del fissaggio della bandiera (tugh baghlash)

La cerimonia di legatura delle bandiere è un altro punto culminante del festival dell’Ordam, specialmente per i bakhshi partecipanti. Nell’ultimo giorno del festival, che avviene tra Ashura e il tredicesimo giorno di Muharram, il capo shaykh annuncia che è il momento di legare le bandiere. Mentre pregano, tutti i pellegrini si avvicinano all’Altun Rozam, il luogo dove cadde Ali Arslan Khan suonando tamburi e tamburelli.

Nella cerimonia di riunione delle bandiere, gli shaykh rappresentanti di ogni regione prendono posizione su due file avendo le bandiere in alto, e avanzano con un sottofondo musicale di sunay e dap (un tamburo a telaio). Gli shaykh passano la bandiera a un bakhshi appositamente nominato, il quale salendo sulla duna colloca le bandiere secondo un ordine prestabilito, e conclude la cerimonia del fissaggio della bandiera.

Imam Hüsäynim a Khotan

L’area di Khotan, specialmente la contea di Qaraqash, ha una ricca tradizione di racconti cantati chiamati dastan. Il dastan di "Imam Hüsäynim" è spesso cantato quando la gente prega al mazar. Racconta la storia della morte del terzo Imam sciita Hussain ibn Ali. Questo dastan è eseguito dal Sufi Ubulhesen Memet (Ebû’l-Hasan Mehmet), che si guadagna da vivere principalmente esibendosi nei bazar locali.

“Imam Hüsäynim” è una canzone che è utilizzata svariatamente. Anche se la canzone parla di un Imam Sciita, il popolo Uiguro, che è prevalentemente Sunnita, non la associa all’Islam Sciita, ma la percepisce come una canzone della storia Islamica. Al di fuori della comunità Sufi, la melodia della canzone è stata anche la sigla di un film comico e di un componimento propagandistico per promuovere l’immagine del paese.

Il ruolo della Naqshbandiyya Alide

Si ritiene che le leggende Alidi del Turkestan Orientale siano state conservate dalla Naqshbandiyya Jahiriyya, mentre il “Nuovo Insegnamento” abbia contribuito a sviluppare lo Sciismo nei Sufi predisposti verso questa dottrina. La Jahiriyya in Cina è chiamata “Nuovo Insegnamento (Xinjiao). L’ordine della Jahiriyya fu fondato nel 1760 da Ma Mingxin (1719–1781), uno studioso Musulmano di lingua Cinese che trascorse 16 anni alla Mecca e nello Yemen sotto il murshid Naqshbandi Abd al Khaliq. Il nome Jahiriyya deriva dalla parola Araba Jahr che significa eseguire lo zikr vocale, ed è associata all’Imam Ali attraverso il sesto Imam Sciita, Gia’far al-Sadiq.

Il “Nuovo Insegnamento” (Xinjiao)

Joseph Fletcher ha dimostrato e riconosciuto in modo conclusivo che Ma Mingxin, il fondatore del Nuovo Insegnamento, era un Naqshbandi. Fahmi Huwaidi, noto analista politico Egiziano, nel libro “Fi Buyut Muslimin as-Sin” (Nelle case dei Musulmani Cinesi) ha chiarito che il “Nuovo Insegnamento” non è mai stato un’entità statica, ma ha subito uno sviluppo dinamico nel corso delle generazioni fino a dare vita a gruppi Sciiti. Inoltre, i leader in carica del “Nuovo Insegnamento” proto-Sciita sostenevano di aver ereditato i loro poteri soprannaturali dai loro padri, ovviamente in chiave Sciita.

Per la Naqshbandiyya, sia il dhikr vocale che il silenzioso sono accettabili giacché sono stati entrambi trasmessi dal Profeta, uno ad Abu Bakr, l’altro ad Ali. Però, il fatto che la Naqshbandiyya classica subordini costantemente e insistentemente la silsila di Ali e il dhikr vocale Alide al lignaggio di Abu Bakr, invece di trattarli su di un piano paritario, tradisce il suo tentativo di sganciarsi dall’impronta Sciita.

Sufi cinese e Mullah Persiani

Ma Mingxin istituì il “Nuovo Insegnamento” (Jahriyya) in Cina alla fine del XVIII secolo, ma due generazioni dopo di lui, il successivo leader del movimento, Ma Hualong, aveva portato i suoi seguaci verso concetti mistici che si avvicinavano molto agli Sciiti.

Il rapporto di Huweidi

Huweidi ha viaggiato molto in Cina e ha fatto scoperte sorprendenti sul campo. Ha verificato che anche se la maggior parte dei Musulmani Cinesi sono Sunniti e seguono il Madhab Hanafi, le tracce d’influenza Sciita sono evidenti nella loro cultura e nei loro costumi. I Musulmani Cinesi non hanno molta conoscenza della scuola Hanafi, né si rendono conto della differenza tra Sciismo e Sunnismo, o tra Arabi e Persiani.

Inoltre, le influenze Sciite e Persiane sull’Islam Cinese sono il risultato di antichi legami che risalgono alla dinastia Tang (dal VII al X secolo d.C.), le cui vestigia Persiane e Arabe sono una accanto all’altra come per esempio nel caso delle iscrizioni. Infatti, alcuni libri di Fiqh Hanafi sono ancora scritti in Persiano. I nomi delle preghiere e di tutti gli obblighi religiosi sono in Persiano.

I Musulmani della Cina aspettano il ritorno dell’Imam nascosto e atteso. Essi tengono nella massima considerazione il titolo d’Imam legato ad Ali ibn abi Talib piuttosto che il titolo di Califfo. Considerano il loro maestro l’Imam, mentre i Califfi (Khulafa) sono i discepoli dell’Imam.

Fatima, moglie dell’Imam Ali

La celebrazione in Cina della festa in onore di Fatima, moglie di Ali e figlia del Profeta è un dato interessante.

Per gli Sciiti, Fatima non solo è collegata al Profeta e al Primo Imam, e non solo le fu concesso il favore del Profeta nella famosa tradizione di Ashab al-Kisa, ma fu anche una nobile donna a pieno titolo le cui fasi della vita (concepimento, nascita e matrimonio con Ali) furono tutte ispirate divinamente. Tutti i Musulmani la venerano, ma per l’esegesi Sciita del Corano le celebrazioni in suo onore rivestono un ruolo importante.

لبيك يا حسين.. سور الصين العظيم
Labyyak Ya Husain.. Grande muraglia Cinese

Il Mahdismo in Cina si è incarnato nella figura del ribelle Ma Hua-long, che era un adepto della Naqshbandiyya Jahriyya. Le inclinazioni Sciite del “Nuovo Insegnamento” erano già evidenti ai tempi di Ma Hua-long, il quale ritenendosi un discendente del Profeta, era così in possesso dei requisiti per eleggersi a salvatore religioso.

La “Risala-i qudsiyya”, un lignaggio Alide

Nella “Risala-i qudsiyya” (Il trattato della santità), il libro di detti del maestro spirituale Baha al-Din Naqshband, Muhammad Parsa (1345-1420) ha tracciato la genealogia spirituale dell’ordine dei Khwajagan attraverso tre linee parallele conosciute come la “Silsilat adh-Dhahab” (catena d’oro), di cui una Bakri e due Alidi.

La terza in particolare, conduce all’Imam Ali direttamente attraverso la linea dei dodici Imam Sciiti:

  1. Profeta Muhammad ibn Abd Allah (570/571-632)
  2. Ali ibn Abu Talib (600-661)
  3. Hasan ibn Ali (625-669)
  4. Husayn ibn Ali (626-680)
  5. Zain-al-Abidin (658-713)
  6. Muhammad al-Baqir (676-743)
  7. Gia’far al-Sadiq (702-765)
  8. Musa al-Kazim (745-799)
  9. Ali al-Rida (765-818)
  10. Muhammad al-Taqi (8/0-835)
  11. Ali al-Naqi (827-868)
  12. Hasan al-Askari (846-874)
  13. Sahib uz-Zaman Imam Muhammad al-Mahdi (869-presente)
  14. Abu Yazid al-Bistami (304-877/78)1
  15. Salman al-Kharqani (864-)
  16. Ja’far al-Kharqani (917-)
  17. Abul Hasan Ali ibn Gia’far ibn Salman al-Kharqani (963-1034)
  18. Abul Qasim al-Gurgani (-1058)
  19. Abu Ali al-Farmadi (1042/3-1085)
  20. Abu Yaqub Yusuf al-Hamadani (1048/49-1141)2
  21. Abul Abbas, al-Khidr (-presente)3
  22. Abdul Khaliq al-Ghujdawani (-1180)
  23. Arif al-Riwakri (-1219)
  24. Khwaja Mahmud al-Anjir al-Faghnawi (-1315)
  25. Ali al-Ramitani (1198-1315/1321)
  26. Muhammad Baba al-Samasi (-1354)
  27. al-Sayyid Amir Kulal (-1370)
  28. Khwaja Baha’uddin Bukhari Shah Naqshband (1318-1389)

Baha-ud-din Naqshband, discendente dell’undicesimo Imam Sciita Hasan al-Askari

Baha-ud-din Naqshband, discendente dell’undicesimo Imam Sciita Hasan al-Askari

Quest’ultimo lignaggio attraverso i dodici Imam della Famiglia del Profeta ha avuto un impatto significativo in Asia centrale e nel Turkestan Orientale, e soprattutto a Khotan ha mantenuto viva la tradizione leggendaria degli Imam Sciiti nella confraternita Naqshbandi.

È stato accertato che Baha-ud-din Naqshband era un discendente della catena d’oro degli Imam dell’Ahl al-Bayt del Profeta Muhammad. Gli storici dell’Asia centrale sostengono che l’undicesimo Imam, Hasan al-Askari, ebbe due figli, Sayyid Muhammad (cioè l’Imam Mahdi) e Sayyid Ali Akbar. Sayyid Ali Akbar bin Imam Hasan al-Askari è il noto Sultano Saodat che morì nel Termez. Gli Sciiti duodecimani generalmente rifiutano l’affermazione che Hasan al-Askari abbia avuto diversi figli; tuttavia, nel libro degli hadith Sciiti il “Kitab al-Kafi” è detto che l’Imam Hasan al-Askari aveva più di una moglie.

Il lignaggio Alide di Baha-ud-din Naqshband

Sayyid Baha-ud-din Naqshband Bukhari, figlio di Sayyid Muhammad Bukhari, figlio di Sayyid Gialal-ud-din, figlio di Sayyid Burhan-ud-din, figlio di Sayyid Abdullah, figlio di Sayyid Zain al-Abidin, figlio di Sayyid Qasim, figlio di Sayyid Sha’aban, figlio di Sayyid Burhan-un-Din, figlio di Sayyid Mahmud, figlio di Sayyid Bulaq, figlio di Sayyid Taqi Sufi Khilwati, figlio di Sayyid Fakhr-ur-Din, figlio di Sayyid Ali Akbar, figlio dell’Imam Hasan al-Askari, figlio dell’Imam Ali al-Hadi, figlio dell’Imam Muhammad al-Taqi, figlio dell’Imam Ali ibn Musa al-Ridha, figlio dell’Imam Musa al-Kadhim, figlio dell’Imam Gia’far al-Sadiq, figlio dell’Imam Muhammad al-Baqir, figlio dell’Imam Zayn al-Abidin, figlio dell’Imam Hussain ibn Ali, figlio dell’Imam Ali ibn Abi Talib.

Khwaja Mir Dard (1720-1785), un nobile e santo Sufi Naqshbandi che proveniva da Bukhara, faceva risalire la sua ascendenza a Baha-ud-din Naqshband, e affermava che quest’ultimo fosse un discendente di 13° generazione dell’11° Imam Sciita al-Hasan al-Askari.

Più precisamente, Seyyed Mohammad Baba Tajuddin di Nagpur (1861–1925), un maestro Sufi Naqshbandi, dichiarò di essere un discendente di 10° generazione di Baha-ud-Din Naqshband Bukhari, e un discendente di 22° generazione dell’undicesimo Imam Sciita Hasan al-Askari.

I mazar (mausolei) Alidi di Khotan

Khotan, Hotan, Hetian, ecc… sono sinonimi. È detto che ci siano più di duemila mazar nella prefettura di Khotan, una provincia composta da sette contee, nella regione dello Xinjiang. Tra questi mazar, venti sono visitati dai pellegrini di tutte le contee o provenienti da fuori provincia. La regione di Khotan vanta le tombe di diverse figure centrali della tradizione Sciita, che storicamente non si sono mai avvicinate allo Xinjiang. Le fonti storiche principali che trattano questi mausolei sono tre:

Le fonti storiche dei mazar Alidi

1. Il Tarikh-i Rashidi, in Persiano, composto a metà del XVI secolo da Mirza Muhammad Haydar.
2. Il Tarikh-i Shah Mahmud Churas composto nel 1670. Shah Mahmud ibn Mirza Fadil Churas è stato uno storico Chagatai di Yarkand nell’attuale Xinjiang. L’opera è una continuazione del Tarikh-i Rashidi.
3. Il Tarikh-i Hamidi di Mullah Musa Sayrami, composto a metà del ventesimo secolo.

Ubicazione e condizione attuale dei santuari degli Imam

Imam Aftah Mazar

Nella contea di Qaraqash o Karakax c’è il mausoleo dell’Imam Aftah Mazar (aftah significa sette in Persiano) con sette tombe. La leggenda narra che sette fratelli: Aftah, Ahmad, Zayn al Abidin, Muhammad, Eli Akbar, Eli Anwar e Eli Askar, furono martirizzati in battaglia dai Buddisti di Khotan. L’Iman Aftah era il terzo dei sette figli dell’Imam Hasan al-Askari, l’undicesimo Imam degli Sciiti duodecimani, ed era il padre di quattro figli: Nasr ed-din, Mueyn ed-din, Kauém ed-din e Zeher ed-din. L’Imam Aftah morì nella battaglia contro Tchoukty Réchid [Juqti Rashid] e Noukty Réchid [Nuqti Rashid] che successivamente si convertirono all’Islam.

Imam Askar Mazar

Il mausoleo si trova alla periferia di Tuwat Yeza, a circa 20 km dalla precedente contea (Nahiyä) di Qaraqash o Karakax. In una leggenda si dice che l’Imam Askar fu martirizzato in una battaglia contro i Buddisti e qui sepolto. Il santuario dell’Imam Askar è anche alla distanza di 17 km a nord della contea di Karakax secondo la mappa di F. Grenard, che considera questo Imam Askar l’incarnazione delI’Imam Hasan al-Askari, l’undicesimo Imam degli Sciiti duodecimani.

Kuh marim Mazar

Il Kuh marim Mazar (Il santuario del serpente di montagna) deriva da due parole di origine Persiana: Kuh significa montagna, mentre Mar serpente. Questo santuario si trova in una zona panoramica di montagna che domina il Qaraqash affacciandosi sul fiume. È a 26 km a sud-ovest di Khotan. Qui si trova la tomba di Muip Khoja, discendente dell’Imam Hasan, il secondo Imam degli Sciiti. Il Tadhkira-i Bughra-khan, un manoscritto conservato a San Pietroburgo, racconta la storia di Muhibb Kuhmar, un discendente dell’Imam Hasan, che viaggiò con un serpente, e qui costruì un langar e un eremo con un derviscio.

I pellegrini provenienti dai villaggi di tutta l’area di Khotan visitano il Kuh marim mazar generalmente nei mesi di luglio e agosto, preferibilmente nei giovedì. Nelle società Musulmane, il venerdì inizia il giovedì sera, e per la tradizione Sufi, il giovedì è un giorno propizio per le visite ai santuari dei santi. Tra i viaggiatori occidentali che hanno scritto su questo santuario ci sono F. Grenard, Aurel Stein e C. G. Mannerheim. In particolare, Patrick Hällzon, in “Stepping onto Sacred Ground – The mazar in Uyghur day-to-day life”, descrive minuziosamente il suo pellegrinaggio e l’incontro con lo Shaykh del santuario.

Imam Musa Kazim Mazar

L’Imam Musa al-Kazim è il settimo dei dodici Imam Sciiti e la sua vera tomba si trova a Kazimayn, vicino Baghdad. Secondo la “Légende d’Imam Mouça Kâzim,” la tomba dell’Imam Musa al-Kazim è a Khotan, ma nel momento della sua morte Dio mandò la sua salma alla Mecca e mise il corpo ai piedi della salma di suo padre.

Il barone Carl Gustaf Emil Mannerheim acquistò dal mullah responsabile del santuario dell’Imam Musa al-Kazim l’agiografia (tadhkirat) dell’Imam. Gli shaykh dei luoghi sacri conservano nel Turkestan solitamente anche le agiografie dei santi degli altri mausolei della zona. L’opuscolo di Mannerheim comprende oltre alla letteratura religiosa dell’Imam Musa al-Kazim, quella di altri santi della zona, compresi i “Quattro Imam martirizzati” e l’Imam Gia’far al-Sadiq.

La leggenda dell’Imam Musa al-Kazim

Musa al-Kazim, il cui nonno (Muhammad al-Baqir) era il principe di Rui4 decise di visitare i luoghi che furono testimoni del martirio dell’Imam Gia’far al-Sadiq, suo padre, ma partì con 6.000 Musulmani nonostante fosse stato sconsigliato da suo nonno. Giunto nel paese di Tchîn e Matchîn5, i suoi compagni lo avvertirono che questo paese era governato da un infedele, Malik Muzaffar, figlio di Tokuz Khan, autore del martirio dell’Imam Gia’far; pertanto, sarebbe stato prudente evitarlo. Ma Malik Muzaffar, già informato dell’arrivo di Musa al-Kazim gli andò incontro con 20.000 uomini. Lo raggiunse nel cuore della notte. Malik Muzaffar sfidò i guerrieri Musulmani a singolar tenzone, ma nessuno di loro accettò la sfida.

L’Imam lanciò le sue truppe e la mischia divenne generale. Lo scontro fu terribile e durò tre giorni, dopodiché rimasero solo cinquanta o sessanta Musulmani, tutti feriti. L’Imam ricevette cinquanta ferite, ma continuò a combattere. Dopo aver ricevuto un colpo di sciabola da dietro, cadde urlando: «O Dio, che io sia seppellito ai piedi del mio antenato». Poi, una cassa gli apparve davanti dal nulla; vi entrò e morì. Malik Muzaffar ordinò di cercare il corpo dell’Imam, ma non lo trovò. La tomba dell’Imam Musa al-Kazim si trova a Khotan, ma al momento della sua morte, Dio mandò i suoi resti mortali alla Mecca e li pose ai piedi del corpo di suo padre.

Buya Mazar (Imam Muhammad al-Taqi e Muhammad al-Naqi)

Il Buya Mazar si trova nella contea di Lop. Ci sono le tombe Muhammad ibn Ali al-Taqi al-Jawad e dell’Imam Muhammad Naqi. Il primo è il nono Imam degli Sciiti duodecimani ed è stato sepolto a Kazimayn in Iraq. Il secondo è l’Imam Ali ibn Muhammad ibn Ali, detto al-Hadi o al-Naqi, è il decimo imam degli Sciiti duodecimani ed è stato sepolto a Samarra in Iraq. Secondo le leggende di Khotan, tuttavia, Muhammad al-Taqi e Muhammad al-Naqi morirono insieme e furono sepolti vicino a Yurungqash (Yulongkashi) in Khotan.

Una leggenda narra che questi due Imam dopo aver assediato e conquistato Antiochia, si diressero verso Khotan attraversando Merv e l’Indostan, ma arrivati sotto le mura di Khotan, uno spirito di Ahriman rese la città invisibile ai loro occhi; tuttavia, riuscirono a impadronirsene grazie all’intervento dell’angelo Gabriele, ma furono avvelenati a cena quando ricevettero qualche giorno dopo gli ambasciatori dei Qara Khitay. I locali credono che l’acqua presa dalla cisterna del santuario possa trattare i disturbi oculistici e uditivi.

Studentesse in Iran

Imam Asim Mazar

Vicino al deserto del Taklamakan, oltre l’oasi di Jiya nella contea di Lop, ci sono le tombe dell’Imam Asim e di suo fratello, l’Imam Hashim. Si tratta di un popolare luogo di pellegrinaggio dalla metà di aprile alla fine di maggio per decine di migliaia di persone di tutto lo Xinjiang.

Si dice che l’Imam Asim abbia partecipato alla battaglia dell’Imam Gia’far Sadiq contro Toqquz Khaqan e abbia trovato il martirio nella primavera dell’anno 148 dell’Egira. Secondo “La légende d’Imâm Dja’far Sadik”, questo Imam è chiamato Imam Asim, figlio di Muhammad Hanifah, figlio di Chah Meruan.

Al festival presso l’Imam Asim Mazar si esegue uno zikr muto o sonoro, individuale o collettivo. È accompagnato da movimenti ritmici e respiratori che fanno circolare le energie del corpo. Nello Xinjiang lo zikr è chiamato halqa-suhibat (letteralmente girare in cerchio e parlare). Le canzoni melodiche cantate sono luttuose e sono accompagnate dalla formula sacra “Allah Hu”.

Il mausoleo dell’Imam Gia’far al-Sadiq

Il Mazar Imam Gia’far al-Sadiq da non confondersi con la moschea omonima è detto la “Mecca del Turkestan” e si trova nell’isolato villaggio di Kapakaskan. Il sito è a circa 40 km a sud delle antiche rovine di Niya, riscoperte da M. Aurel Stein nel 1901, e a 5 km a nord di Qapaq Asqan Känt. È detto che l’Imam Gia’far al-Sadiq sia venuto a Khotan per diffondere l’Islam, e che in questa terra sia diventato un martire. Un’opinione stabile e diffusa ritiene che circumambulare (tawap qilghanliq) tre volte il Mazar dell’Imam Gia’far al-Sadiq equivale alla circumambulazione della Ka’bah alla Mecca. Costruito su una grande collina di sabbia, al mazar accedono numerose file di fedeli. Ogni anno, da agosto a ottobre, i Musulmani di tutto lo Xinjiang, ma anche di Gansu e Ningxia, vengono a fare il pellegrinaggio al mazar.

Aurel Stein scriveva: “Il percorso dei pellegrini verso la tomba si snoda intorno alla collina, e sul suo lato interno ci sono ovunque piccoli cumuli di terra disposti come tombe. Essi simboleggiano i luoghi di riposo degli shahid, i fedeli Musulmani che caddero qui con l’Imam Gia’far al-Sadiq, il loro santo capo, combattendo gli infedeli di ‘Tchîn e Matchîn’, cioè di Khotan, com’è raccontato nella tadhkirat o agiografia del santuario”. (Sand-Buried Ruins of Khotan pag. 329)

Questa moschea dedicata all’Imam Gia’far, il sesto dei 12 imam dello Sciismo, è situata nella contea di Minfeng nell’area di Khotan.

Ildiko Beller-Hann dell’Università di Copenaghen e specializzata in studi sul Turkestan Orientale, ha scoperto a Keriya (Kéria) nello Xinjiang meridionale, un altro mazar dedicato all’Imam Gia’far al-Sadiq, che in realtà morì e fu sepolto a Medina.

Imam Gia’far Tayran (o Tehran) Mazar

L’Imam Gia’far Tayran è identico a Gia’far Tayyar, figlio dello zio del Profeta Muhammad, Abu Talib e fratello di Ali. F. Grenard riporta che Gia’far Tayran arrivò a Khotan e Keriya volando nel cielo. La sua missione era di informare il popolo della venuta del profeta di Dio. L’Imam morì a Qira (Cele). Una leggenda narra che l’Imam Gia’far Tayran arrivò a cavallo di un uccello nero nel XIII secolo.

Imam Mahdi Akhir Zaman Mazar

Imam Mahdi Akhir Zaman Mazar è ai piedi delle montagne Kunlun, a nord del villaggio Qizilyol, a 19,8 km a sud-est di Chaqa Yeza nella contea di Qira (Cele). L’Imam Mahdi Akhir Zaman è l’ultimo Imam degli Sciiti duodecimani.

La connessione Alide della Naqshbandiyya

La diffusione e lo sviluppo del Naqshbandiyya Jahriyya in Cina avvenne ad opera di Ma Mingxin (nome Islamico Ibrahim Aziz) che generò una scissione col Vecchio Insegnamento. Nel Vecchio Insegnamento, i musulmani Cinesi aderivano all’Islam Sunnita-Hanafita, nonostante le tracce di Sciismo esistenti nel loro credo.

Il ramo Jahriyya della Naqshbandiyya si sviluppò con la pratica dello zikr vocale che è associato ad Ali e porta attraverso Gia’far al-Sadiq, il sesto Imam degli Sciiti ad Ali, al primo Imam Sciita. Questa linea di trasmissione Alide, che è imbarazzante per alcuni Sunniti Naqshbandi, è comunque presente nella “Risala-i qudsiyya”, ed è stata un elemento cruciale nella tendenza Sciita della Jahriyya.

Ma Dexin, un eminente studioso Musulmano Hui (1794-1874) ammette che gli ordini Sufi Cinesi sono profondamente influenzati dallo Sciismo; ciò è verificabile nella continua popolarità dei nomi personali associati alla Famiglia e ai seguaci di Ali. Jianping Wang spiega che l’impatto profondo Sciita sugli ordini Sufi Cinesi proviene dallo Sciismo Persiano:

“L’Islam è arrivato in Cina attraverso la Persia e l’Islam Persiano ha avuto un forte impatto sull’Islam Cinese. Gli ordini o i sottordini Sufi Cinesi tracciano le loro origini all’Iran, e anche la Qadiriyya è fortemente influenzata dallo Sciismo. Sebbene l’ordine della Qadiriyya e della Naqshbandiyya in Cina si identifichino con la scuola Sunnita Hanafita, un testo pubblicato in Cina afferma che ‘il vero sentiero del Sufismo ha origine Sciite’”.

Ma Yufang e la connessione Alide della Qadiriyya

Studente Sufi In Iran

Il leader della Qadiriyya, Ma Yufang, nome Islamico Ibullaheymai (nato nel 1968 a Jingouxiang, contea di Linxia), dopo aver studiato scienze religiose in Iran presso la “Iran Khomeini University” (Tehran), ha dichiarato: “Non abbiamo nessun problema a far studiare i nostri figli in Iran, crediamo che l’Islam non è nato settario, tutto proviene dallo stesso maestro, dalle stesse fonti, com’è sancito nel Corano”. Infatti, ha minimizzato sullo scisma tra Sunniti e Sciiti: “Sciita e Sunnita sono fazioni politiche, non fazioni religiose. L’Islam fu diviso in diverse sette per differenziarlo internamente; le fazioni politiche sono apparse dopo la morte del Profeta”.

Dati attuali

Un rapporto del 2010 ha affermato che c’erano poco più di 6.000 Sciiti duodecimani Uiguri che vivevano nelle contee di Yarkant (يەكەن), Kargilik (قاغىلىق) e Poskam (پوسكام), mentre c’è un numero incalcolabile di Sunniti e Sufi duodecimani in tutto il Turkestan Orientale.

Note

  1. Fu iniziato dall’Imam Ali ibn Musa al-Rida, poi dagli Imam al-Taqi, al-Naqi, al-Askari e da al-Mahdi. Ha spiegato attraverso i suoi insegnamenti di fana e baqa le dichiarazioni di Gia‘far al-Sadiq che dichiarava: “Noi siamo i Nomi più belli di Allah”, e di suo padre Muhammad al-Baqir che dichiarava: “Noi siamo Wajhullah (il Volto di Dio)”. Bayazid morì lo stesso anno dell’Imam Hasan al-Askari e fu presente al suo funerale.
  2. Iniziò Ghawth al-Adham Shaykh ‘Abd al-Qadir al-Gilani durante la sua gioventù. Predisse che lo Shaykh Abd al-Qadir al-Jilani sarebbe stato il prossimo Ghawth e che avrebbe dichiarato a Baghdad: “Il mio piede è sul collo di tutti i Santi”.
  3. Conoscenza trasmessa da Yusuf Hamdani allo Shaykh Abd al-Qadir Gilani.
  4. Il “Principe di Rui” è stato un titolo nobiliare principesco di primo rango utilizzato durante dinastia Ming.
  5. I geografi Arabi Medievali indicavano rispettivamente con i termini Tchîn, la Cina del Nord, e con Matchîn la Cina del Sud. (Poggio Bracciolini, ‎Michèle Guéret-Laferté, De l’Inde: les voyages en Asie de Niccolò de’ Conti, pag. 109, 2004)

Bibliografia

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Rian Thum, The Twelve Imams in Sunni Khotan, Loyola University, New Orleans

Jules Léon Dutreuil de Rhins, Mission Scientifique dans la Haute Asie 1890-1895

Traditions indigenes sur l’introduction de l’islamisme dans le Turkestan chinois

Alexandre Papas, Thierry Zarcone and Thomas Welsford, Central Asian Pilgrims. Hajj Routes and Pious Visits between Central Asia and the Hijaz, 2020

Ildikó Bellér-Hann, Kashgar Revisited: Uyghur Studies in Memory of Ambassador Gunnar Jarring, 2016

Wang Jianping, Shanghai Normal University, The Opposition of a Leading Akhund to Shi’a and Sufi Shaykhs in Mid-Nineteenth, 2014

Tiffany Cone, Charisma and the Exemplary Saint: Narratives and Names, 2018

I raduni sciiti nella contea di Yarkant hanno attirato l’attenzione (in Uiguro)

Shajara-e-nasab lineages of descendants of Imam Hasan al-Askari r.a.

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