Ali Akbar, fratello dell’Imam Mahdi

Sayyid Ali Akbar (868/874-? Termiz, Uzbekistan) era un santo musulmano, figlio dell’Imam Hasan al Askari e fratello del dodicesimo Imam sciita Muhammad al Mahdi. La sua esistenza, però, è contestata e rifiutata dagli storici sciiti.

La sua esistenza fu tenuta nascosta a causa dei conflitti politici esistenti tra l’Imamato divinamente assegnato ai discendenti della Famiglia del Profeta e la leadership politica Abbaside.

Ali Akbar, figlio dell’Imam al-Hasan al-Askari

L'Imam Hasan al Askari

Gli alberi genealogici delle famiglie mediorientali, principalmente della Persia e del Khorasan, mostrano che l’Imam Hasan al-Askari aveva anche un secondo figlio chiamato Sayyid Ali Akbar. I registri indicano sicuramente che l’Imam al-Askari aveva più figli.

La nascita di Sayyid Ali Akbar è contestata a causa dei conflitti politici esistenti tra i seguaci dell’Imamato e la leadership degli Abbasidi, ma anche perché gli estremisti sciiti “i Ghulat” non hanno creduto nell’Imamato di Hasan al-Askari.

I santi sufi riconoscono Sayyid Ali Akbar

Al contrario, i santi sufi Mo’inoddin Cishti, Baha’ al-Din Naqshband, i fondatori delle confraternite Chishtiyya e Naqshbandiyya, nonché il noto sufi Khwaja Maudud Chishti, i quali predicavano la fede nell’Imamato duodecimano, hanno sempre sostenuto la nascita di Sayyid Ali Akbar.

La famiglia del venerabile Khwaja Baha’ al-Din Naqshband discende da Ali ibn Abu Muhammad Hasan ibn ‘Ali, una linea separata da quella dell’illustre Imam Muhammad ibn Hasan al-Muntadhar.

Molti sapienti sunniti generalmente negano l’esistenza di qualsiasi figlio dell’Imam Hasan ibn ‘Ali al-Askari, tra cui il Mahdi; tuttavia, i sufi credono che l’undicesimo Imam sciita abbia avuto un figlio da cui discendono Khwaja Baha al-Din Shah Naqshband, Khwaja Qubt al-Din Mawdud Chishti e Sayyid Ahmad Badawi1 d’Egitto.

Mentre gli sciiti in generale negano questa realtà, ironia della sorte, l’unica prova testuale a sostegno di questa verità sufi proviene da una narrazione trovata nei libri di hadith sciiti di al-Kafi.

L’Usul al-Kafi

Nel suo Usul al-Kafi, nel capitolo sulla nascita (bab mawlid) di Abi Muhammad al-Hasan b. ‘Ali, al-Kulayni scrisse:

“Ali conferma l’affermazione che Hasan al-Askari aveva più di una moglie oltre alle ragazze schiave [Malak-ul-Yamin] con le quali aveva relazioni. Quando il califfo ricevette la notizia della malattia dell’Imam Hasan al-Askari, incaricò i suoi agenti di tenere costantemente sotto controllo la casa dell’Imam… Mandò alcune di queste levatrici a esaminare le ragazze schiave dell’Imam per determinare se erano incinte. Se una donna veniva trovata incinta veniva trattenuta e imprigionata.”2

Questa narrazione sciita stabilisce che l’Imam Hasan al-Askari aveva più di una concubina e più schiave con cui aveva rapporti, e attraverso le quali avrebbe potuto avere diversi figli come sostengono i sufi.

Inoltre, nel suddetto capitolo è riportato che quando l’Imam Hasan al-Askari era malato nei suoi ultimi giorni, nominò sua madre esecutrice testamentaria affinché potesse gestire i suoi affari dopo la sua morte. Questa decisione era stata ufficialmente approvata dalla corte Abbaside. In questo testamento non si faceva menzione di alcuna progenie, compreso l’Imam Muhammad al-Mahdi. La proprietà dell’Imam Hasan al-Askari fu successivamente divisa tra sua madre e suo fratello.

Questa tradizione stabilisce con certezza che l’Imam Hasan al-Askari nascose intenzionalmente l’esistenza della sua progenie, una o più.

Gia’far il bugiardo nega l’esistenza di Ali Akbar

Dopo la morte dell’Imam Hasan al-Askari, Gia’far ibn Ali al-Hadi noto come al-Kadhab (il bugiardo), che aveva già preteso di essere un Imam, richiese la proprietà dell’Imam legittimo, nonostante che sua madre Hudayth fosse ancora viva e amministratrice del testamento di suo figlio.

Gia'far ibn Ali al-Hadi aveva tutto l'interesse a negare l'esistenza di qualsiasi progenie di suo fratello Hasan al-Askari per esserne l'assoluto erede; cioè, negò l'esistenza dell'Imam Mahdi e di suo fratello Sayyid Ali Akbar.

La madre di Gia’far ibn Ali al-Hadi era conosciuta con i nomi di Hudayth, Bibi Sulail, Susan, Hurayba, Asfan, Salil Khatun e Giadda. La sua Kunya era Umm al-Hasan. È chiamata Giadda (la nonna) perché è la nonna dell’Imam al-Mahdi.

Hudayth e la controversia con Gia’far ibn Ali al-Hadi il bugiardo

Prima della sua morte, l’Imam Hasan al-Askari mandò sua madre in pellegrinaggio. Quando seppe della morte dell’Imam Hasan al-Askari, lasciò Madinah per Samarra.

Alla notizia che l’altro suo figlio, Gia’far il bugiardo, aveva rivendicato l’Imamato e si era impossessato di tutta l’eredità dell’Imam Hasan al-Askari, se ne lamentò col sovrano e il giudice si pronunciò a suo favore. Dopo qualche tempo, Giaʻfar perse il suo denaro, e Hudayth mantenne se stessa, i suoi figli e gli animali coi suoi sacrifici.

Shaykh Saduq e il suo Kamal al-Din

Ibn Babawayh al-Qummi, soprannominato Shaykh Saduq, il veritiero, narra nel suo “Kamal al-Din wa Tamam al-Niʻmah” (La perfezione della religione e la fine delle benedizioni):

“Dopo la sua morte, la madre dell’Imam Hasan al-Askari entrò in una disputa con Gia’far al-Zaki, suo fratello, circa la proprietà dell’Imam Hasan al-Askari. La questione fu demandata al califfo Abbaside, e per complicare ulteriormente le cose, una delle fanciulle dell’Imam Hasan al-Askari di nome Sayqal si fece avanti e dichiarò di essere incinta. Sayqal fu portata al palazzo del califfo Abbaside, Mu’tamid, e fu tenuta sotto stretta sorveglianza e sotto gli occhi attenti delle levatrici e di altre donne del palazzo per decidere il destino della sua gravidanza. Proprio in quel periodo, l’insurrezione guidata da Saffar, la morte di ‘Abd Allah b. Yahya e la rivolta degli Zanj avevano travolto lo stato califfale. Gli Abbasidi furono costretti ad abbandonare Samarra. Quindi, si occuparono dei loro problemi e rinunciarono alla sorveglianza della gravidanza di Sayqal.” [Kamal al-Din, Vol. 2, p. 149].

Allamah Majlisi e il “Bihar al-Anwar”

Mohammad-Baqir Majlisi, noto come Allamah Majlisi, scrisse nella sua raccolta, il “Bihar al-Anwar”:

L’Imam Hasan al-Askari aveva diverse fanciulle con nomi diversi. In due occasioni Hakima Khatun, sua zia paterna, ha menzionato queste fanciulle. Una volta venne a visitare l’Imam Hasan al-Askari e lo vide seduto nel cortile di casa sua, circondato dalle sue ragazze. Lei gli chiese: “Quale di queste ragazze sarà la madre del tuo successore? L’Imam rispose: “È Sawsan”. [Bihar al-anwar, Vol. 51, p. 17]. In un altro rapporto Hakima Khatun racconta l’evento della nascita del dodicesimo Imam, citato in precedenza, in cui l’Imam Hasan al-Askari le chiede di passare la notte del 15 Sha’ban (255 AH/870 CE) in casa sua perché stava per nascere un bambino. A quel punto Hakima gli chiese: “Quale delle tue fanciulle è la madre del bambino?” L’Imam rispose: “E’ Narjis”. Hakima disse: “Sì, anche a me piace di più tra le tue fanciulle”. [Bihar al-anwar, Vol. 51, p. 25].

Un’altra tradizione nel “Bihar al-Anwar”

Uno dei compagni dell’Imam Hasan al-Askari di nome Ibrahim b. Idris racconta che l’Imam gli inviò una pecora con il messaggio di sacrificarla (‘aqiqa) in seguito alla cerimonia di rasatura dei capelli per la nascita del figlio, e di condividere la carne con la sua famiglia. Ibrahim eseguì l’ordine dell’Imam, ma quando venne a trovarlo l’Imam disse: “Il nostro bambino è trapassato”. Tuttavia, ancora una volta mandò a Ibrahim due pecore con una lettera in cui l’Imam istruiva Ibrahim: “Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole. Sacrifica queste pecore per la cerimonia dell’aqiqa del tuo padrone e mangia la carne con la tua famiglia. Ibrahim eseguì l’ordine. Ma quando venne a trovare l’Imam, quest’ultimo non menzionò nulla al riguardo. [Bihar al-anwar, Vol. 51, p. 22]. Tradizionalmente, si sacrifica una pecora quando nasce una figlia, e due quando nasce un figlio.

Gli storici dell’Asia Centrale

Gli storici che studiano gli alberi genealogici (“shajarah”) dei santi dell’Asia centrale, ritengono che il 12° Imam non era l’unico figlio dell’Imam Hasan al-Askari. Infatti, l’11° Imam aveva almeno due figli, Sayyid Muhammad (cioè l’Imam Mahdi) e Sayyid Ali Akbar.

Infatti, due importanti discendenti di Sayyid Ali Akbar bin Hasan al Askari sono i santi sufi Maudud Chishti e Baha’ al-Din Naqshband. Il primo è discendente di 7° generazione dopo Hasan al Askari, mentre il secondo lo è di 11° generazione.

I DISCENDENTI DI SAYYID ALI AKBAR

Secondo i più antichi documenti e registri ufficiali dell'albero genealogico, l'Imam Hasan al-Askari era padre di sette figli e gliene sopravvissero sei. I nomi dei suoi illustri figli biologici erano: l'Imam Muhammad al-Mahdi, Musa, Gia'far, Ibrahim, Fatima e Ali, talvolta indicato come Akbar, Asghar, al-Taqi, al-Muttaqi o Abdullah.

I primi registri genealogici riguardanti i Sayyid menzionano che i discendenti di Sayyid Ali Akbar vivevano nella città di Sabzevar, nell’Iran musulmano sciita.

Il sufi Naqshbandi Khwaja Khawand Mahmud conosciuto come Hazrat Ishaan, era discendente di 22° generazione di Sayyid Ali Akbar, e i tre santi fratelli Naqshbandi Sayyid Mir Jan, Sayyid Mahmud Agha e Sayyid Mir Fazlullah (quest’ultimo era il Qadhi ul Qudhad, cioè il giudice capo dell’Emirato dell’Afghanistan) erano discendenti materni dell’Imam Hasan al-Askari e di Hazrat Ishaan.

Il giudice Sayyid Bahodirxon

L’ultimo giudice dell’Impero Russo, l’Uzbeko Sayyid Bahodirxon (1860-1916) era un discendente di 38° generazione del Profeta Muhammad attraverso Sayyid Ali Akbar bin Hasan al Askari. Sayyid Bahodirxon conosceva a 12 anni l’intero Corano a memoria, aveva familiarità con gli scritti di Aristotele e Socrate ed era un sufi Naqshbandi.

Jamal al-Din al-Afghani

Jamal al-Din al-Afghani, teologo riformatore afghano, era un discendente per linea paterna dell’Imam Hasan Al-Askari. In un suo articolo in persiano adottò l’idea sufi dell’infinità dei significati Coranici per una libera reinterpretazione del Testo Sacro.

Sayyid Mohammed Uthman al-Mirghani

Mohammed Uthman al-Mirghani, conosciuto come “Al-Khatim”, fu il fondatore della tariqa sufi Khatmiyya che ha un seguito in Egitto, Sudan, Eritrea, Somalia ed Etiopia. È un discendente di 27° generazione di Sayyid Ali Akbar.

Sayyid Mohammad Tajuddin

 Seyyed Mohammad Baba Tajuddin di Nagpur (1861–1925), fu un maestro sufi Naqshbandi e dichiarò di essere un discendente di 10° generazione di Baha-ud-Din Naqshband Bukhari, e un discendente di 22° generazione dell’undicesimo Imam sciita Hasan al-Askari.

Sayyid Ali Tirmizi o Pir Baba

Sayyid Ali Tirmizi (908/1502-991/1583), più comunemente conosciuto come Pir Baba, era un sufi di origine Uzbeka che si stabilì in Pakistan. Sostenitore dell’imperatore Mughal Babar, era un discendente di 22° generazione di Sultan Saodat Sayyid Ali Akbar bin Imam Hasan al-Askari.

Ishan Imlo

Sayyid Muhammad Akhund (1686-1749) o Ishan Imlo. Era un discendente di 12° generazione di Sayyid Ali Akbar bin Imam Hasan al-Askari. A Bukhara è chiamato il “santo della fine dei tempi” (awliya) poiché si crede che dopo di lui non ci siano stati più awliya, ma è venerato da tutti i musulmani dell’Asia centrale. Ishan Imlo, è il quindicesimo Sceicco della catena d’oro della tariqah Yasaviya. Fu educato in quattro differenti tariqah.

Il suo primo maestro, lo Shaikh Bobo Khizr Abul Hasan Ishki, apparteneva alla tariqah Ishqiya. Successivamente aderì alla tariqa Kubrawiyya e il suo secondo mentore fu Shaikh Mirzo Bakhodir Shirbadani. Il suo terzo insegnante, un seguace della tariqah Jahriya, era lo Shaikh Usmon Azizon, e gli insegnò lo “zikr forte” o vocale. In seguito, il suo quarto precettore fu un aderente della tariqah khafiyya, lo Shaikh Khoja Podshoh Salim Balkhi. Questa testimonianza dimostra che a Bukhara tra le diverse tariqah vigeva armonia spirituale. La tolleranza religiosa ha permesso a Ishan Imlo di essere un seguace di diverse tariqah e di differenti ordini dervisci all’interno dell’Islam.

Khwaja Mir Dard

Khwaja Mir Dard (1720-1785), un nobile e santo sufi Naqshbandi che proveniva da Bukhara, faceva risalire la sua ascendenza a Baha-ud-din Naqshband, e affermava che quest’ultimo fosse un discendente di 13° generazione dell’11° Imam sciita Hasan al-Askari.3

L’occultamento dei registri ufficiali

La storia dei discendenti dell’Imam Hasan al-Askari è avvolta in un grande mistero e, di conseguenza, è stata recentemente o apertamente negata per ignoranza o semplicemente intenzionalmente nascosta. Documenti storici ufficiali dell’albero genealogico non correlati, conservati in rinomate famiglie di Sayyid e persino negli uffici dei Naqib al-Ashraf dall’Hegiaz all’Iran, di Bukhara, Samarcanda, dell’Afghanistan e dell’Impero Moghul, di Yemen, Somalia ed Egitto, hanno tracciato l’ascendenza di migliaia di Sayyid per più generazioni fino all’Imam Hasan al-Askari.

Le seguenti tradizioni sono condivise da narrazioni di hadith sunniti e sciiti, e da fonti accademiche neutrali che testimoniano l’esistenza di una linea di discendenza continua dall’Imam Hasan al-Askari, oltre a quella del suo figlio maggiore e successore l’Imam Muhammad al-Mahdi al-Muntadhar.

Gli storici e i documenti ufficiali

Nei più antichi documenti ufficiali dell’albero genealogico citati dagli storici come Kashani4, Arbali5, Sahib Kashf ul-Ghumma6, ecc…, l’Imam Hasan al-Askari fu il padre di sei illustri figli: l’Imam Muhammad al-Mahdi, Musa, Gia’far, Ibrahim, Fatima, Aisha e Ali, talvolta chiamato Asghar. Si dice che Musa b. Hasan al-Askari sia morto adolescente.

La dichiarazione del giurista Muhammad Tahir-ul-Qadri

In una delle sue conferenze sulle vite degli Ahl ul-Bayt, il rinomato giurista sunnita pakistano, Mohammad Tahir ul-Qadri, chiamato anche Sheykh ul-Islam, affermò che l’Imam Hasan al-Askari aveva anche una figlia chiamata Aisha: “Ora arriviamo alla menzione dell’Imam Hasan al-Askari… aveva anche una figlia, era una principessa e il suo nome era Aisha.”

Le attuali ricerche in Iran

Nella Repubblica Islamica dell’Iran è stata redatta una ricerca intitolata: “Un’esplorazione nel campo dei figli dell’Imam Hasan al-Askari e l’autenticità di un santuario a lui attribuito“. Quest’articolo è stato pubblicato dalla rivista “Entizar e Moud” nell’autunno del 2013, Volume 13, Numero 42, pag. 97-125. L’articolo utilizzando un metodo descrittivo-analitico cerca di verificare se l’Imam Hasan Askari abbia avuto una prole oltre all’Imam Muhammad al-Mahdi. L’esistenza stessa di un tale studio rende evidente che la Repubblica Islamica dell’Iran è anche sede di nobili Sayyid i cui antenati rivendicavano la discendenza dall’Imam Hasan al-Askari. Gli esempi di cui sopra dimostrano l’esistenza di nobili non imparentati in tutto il vecchio mondo musulmano che possedevano alberi genealogici indipendenti, la cui ascendenza biologica risaliva all’Imam Hasan al-Askari.

Luogo di sepoltura di Sayyid Ali Akbar o Sultan Saodat

Sultan Saodat a Termez

Nel Medioevo, l’odierno Uzbekistan conobbe un periodo di massimo splendore culturale. Conseguentemente alle dinamiche sociali legate alla diffusione dell’Islam, si sviluppò in questa regione un principio genealogico che fu legato all’emergere di una nuova gerarchia, sormontata dagli “Ahl ul-Bayt”, i membri della Famiglia del Profeta.

Fuggito dalla persecuzione Abbaside, Sayyid Ali Akbar riposa nel mausoleo “Sultan Saodat” formatosi tra il X e il XVII secolo. Questo complesso commemorativo custodisce anche le tombe degli influenti Sayyid della dinastia Termez.  Una tradizione menziona che Sayyid Ali Akbar è il sultano Saodat che morì in Termez (Uzbekistan).

Note

  1. Molte turuq Egiziane seguono i lignaggi (nasab) Husayni e organizzano delle khidma (tenda) per festeggiare le nascite dei discendenti del Profeta. Eseguono anche pellegrinaggi alle tombe dei santi della Famiglia del Profeta.
  2. al-Kafi, di Muhammad Ya’qub Kulayni. Tradotto da Muhammad Sarwar. cap. 124.
  3. Annemarie Schimmel, Pain and Grace: A Study of Two Mystical Writers of Eighteenth-Century Muslim India, pag. 32
  4. Kashani “Kitab al aqaid al iyman” pag. 259
  5. Ali Al Arbali (morto il 693 dell’egira) Siraj al-Ansab, pag. 222
  6. Abul Hasan Ali bin Isa (morto il 1293 m.) “Kashf ul-Ghumma”
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