La storia dell’Ananda Yoga Sufi
Nell’epoca moderna i leader Sufi Naqshbandi dell’India settentrionale stanno diffondendo i loro insegnamenti tra i discepoli Indù, in particolare a Kanpur, nello stato federato dell’Uttar Pradesh. Ai maestri Indù è riservata, altresì, una spiegazione della cosmologia Naqshbandi nei termini dell’Hatha Yoga classico.
In effetti, questi rami Naqshbandi costituiscono una nuova scuola di Yoga Sufi, detta Ananda-yoga. Una pratica particolarmente importante di questi gruppi include la recitazione silenziosa del nome Allah per il risveglio dei chakra. La dottrina generale dell’identità del microcosmo e del macrocosmo, comune sia alla tradizione Islamica che a quella Indù, permette un’ampia serie di analogie tra le nozioni Sufi dei centri sottili e dei chakra yogici.
Il Bhakti Kala
Nel periodo del Bhakti kala, infatti, si era già manifestata una tendenza ecumenica e sincretistica negli ambienti Islamici e Yogici dell’India settentrionale, almeno tre secoli prima della nascita dell’Ananda-Yoga. Il Bhakti Kala o “Era della Devozione” indica politicamente e storicamente il periodo in cui i Moghul governarono l’India.
L’impatto della lingua Persiana e della cultura Islamica si fecero sentire generando una lotta tra Indù e Musulmani. Quindi, gli Indù iniziarono a scrivere canzoni devozionali puramente Induiste, mentre i Musulmani canti propriamente Islamici.
Però, nello stesso tempo si sviluppò un rituale chiamato culto Sufi. Una nuova era di polarizzazione è stata notata anche quando si è scoperto che i poeti Musulmani hanno iniziato a creare canzoni devozionali Indù, mentre gli Indù hanno anche scritto canzoni sulla filosofia Islamica.
Baha al-Din Naqshband e il Bhakti Kala
Acharya Ramchandra Shukla (1884 – 1941), che ha fatto notevoli ricerche sulla poesia Hindi, ha diviso il suo sviluppo in quattro epoche:
1. Adikala o Beergatha Kala dal 950 al 1318 d.C.
2. Bhakti kala dal 1318 al 1643 d.C.
3 ) Riti kala dal 1643 al 1850 d.C.
4. Adhunik Kala o Età moderna dal 1850 ai giorni nostri.
Acharya Shukla, questo storico e primo codificatore della storia della letteratura Hindi, ha osservato che il periodo del Bhakti kala ha dato vita a Guru Nanak Dev, il quale ha esposto la filosofia Sikh adottando la migliore delle nobili dottrine del Dharma Indù.
Fatalmente, il 1318 anno d'inizio del Bhakti Kala, corrisponde all'anno di nascita di Baha al-Din Naqshband Bukhari, fondatore della confraternita Sufi Naqshbandiyya.
Sufismo e Upanishad
Questo recente sviluppo della relazione tra Sufismo e Yoga si è fatto sentire sulle opere religiose; infatti, il contenuto delle Upanishad, in particolare la Brhadaranyaka e la Chahdogya Upanisad, coincidono per molti versi con il contenuto del trattato “Manahij ul-sair wa madarij ul-khair” di Shah Abul-Hassan Zaid Faruqi, ultimo fra i maestri autorevoli della tariqa Naqshbandiyya Mujaddidiyya.
I maestri Sufi di Kanpur citando frequentemente le Upanishad dimostrano una profonda conoscenza degli insegnamenti esoterici Indù e delle parziali affinità tra le due dottrine; ma anche Ramachandra in base all’autorità delle Upanishad richiama alla memoria il famoso hadith del Profeta dell’Islam:
“Ero un tesoro nascosto e volli essere conosciuto. Ho creato tutta questa creazione affinché mi conosca.” La sua descrizione dell’hadith si riferisce chiaramente allo stato di non-manifestazione (avyakta) del Tesoro Nascosto, ma l’autore usa una termologia Sufi piuttosto del corrispondente Sanscrito usato nell’Upanishad.
Ramchandra Ji Maharaj, Guru Indù e Sufi Naqshbandi
Il Guru Mahatma Ramchandra Ji Maharaj (1873-1931) fu iniziato alla tariqa Naqshbandiyya Mujaddidiyya Mazahariyya nel 1891, e fu il primo discepolo Indù a ricevere la trasmissione dell’energia spirituale, detta Tawajjah o Shaktipaat, dal Santo Sufi Shah Fazl Ahmad Khan.
Brj Mohan Lal
In una delle fonti attribuite al nipote di Ramchandra, Brj Mohan Lal, si definisce in questi termini la via iniziatica:
“Il sentiero (marga) che conduce al raggiungimento della beatitudine avviene gustando la pioggia del nettare dell’immortalità. Lo chiamiamo Ananda-Yoga e costituisce la parte sottile del Raja-Yoga.
Esso rappresenta il frutto dell’oggetto delle ricerche umane tenute in considerazione dai santi. Motivati dalla compassione, essi hanno portato avanti questa via in maniera molto facile e semplice per la prosperità dell’intera specie umana…
L’Ananda-Yoga costituisce il sentiero della bontà e della grazia (faid o fadl, krpa aur prasad) che include fin dall’inizio la grazia e l’assistenza della guida divinamente ispirata (gurudeva); cioè, egli continua ad assistere [il suo discepolo] con la sua forza interiore di attrazione spirituale (tawajjuh, akarsana shakti) per farlo tornare dal suo corso instabile di condotta al suo stato originale (asli adhara) e assorbito nella beatitudine.
Infatti, lo stato di coscienza del vero (jnana), la beatitudine e la pace spirituale (sukun, santi), la penetrazione del suo sguardo pieno di grazia sottile e la corrente spirituale negli stati interiori del discepolo, provocano nel cuore di quest’ultimo il sorgere della sua beatitudine e pace spirituale. Questo sancisce l’inizio del cammino spirituale.”
L’ordine Naqshbandi fa risalire il suo lignaggio spirituale sia all’Imam Hazrat Ali, sia al califfo Hazrat Abu Bakr.
Bibliografia
Thomas Dahnhardt, Change and Continuity in Indian Sufism: A Naqshbandi-mujaddidi Branch in the Hindu Environment, 2002
Dahnhardt Thomas Wolfgang Peter, “La scienza dei centri sottili presso un ramo hindu della Mujaddidiyya indiana”, 1997, Asiatica Venetiana
https://www.indiatvnews.com/news/india/muslims-yoga-namaz-haryana-village-51716.html
https://issuu.com/taoshobuddha/docs/naqshbandi_sufi_brij_mohan_lal
https://ramashram.org/mahatma-shri-ramchandra-ji-maharaj-1873-1931/
http://www.harnarayan-saxena.org/introduction-to-naqshbandia-silsila.html