La fede islamica e yogica di Nura Ahmad

a cura di Nura Ahmad, insegnante di yoga a Singapore

Nel Nome di Dio Clemente e Misericordioso

Sono una musulmana praticante (in costante lotta) e credo che non ci sia altro dio all’infuori di Allah e che Nabi Muhammad (S) sia il suo profeta. Credo anche nelle meravigliose cure dello yoga, che è diventato sempre più la mia assicurazione sanitaria. Lo yoga ha curato la mia sindrome dell’intestino irritabile, la gastrite cronica e la mia asma ereditaria. La pratica costante dello dhikr Allah 24 ore al giorno per ogni giorno della settimana associata al mio respiro yogico e alle mie vibrazioni islamiche, insieme all’esercizio yogico ha alleggerito senza sosta la pressione che il mondo esercitava sulla mia salute.

In cuor mio, credo che lo yoga e l’Islam possano coesistere, a patto che le mie intenzioni siano pure e significative. Nel corso dei miei anni di pratica yoga, hanno insinuato che forse non sono una “buona musulmana” perché pratico yoga. In questo articolo, voglio affrontare e placare questa inquietante ipotesi.

Diamo un’occhiata alle fasi delle preghiere quotidiane musulmane che sono simili alle pose yogiche.

La salat (la preghiera musulmana) e l’hatha-yoga

a) La posizione in piedi dell’i’tidal (إِعْتِدال dopo il ruku’) durante la preghiera è più o meno simile alla posizione yogica della montagna (Tadasana).

b) Il ruku’ (l’inchino) è simile al piegamento in avanti dello yoga con la schiena dritta (ardha uttanasana).

c) Sedersi tra le due prostrazioni dovute ad Allah è simile alla posizione yogica dell’eroe (virasana).

d) La prostrazione ad Allah (sujud) è simile alla posizione yogica del bambino (balasana).

L’ahimsa e la zakat

L’Islam e lo yoga possono coesistere perché entrambi mi hanno insegnato a essere sincera attraverso la zakat (la purificazione dalla ricchezza) e l’ahimsa, il “non nuocere”, che è il primo degli Yama descritti da Patanjali negli Yoga Sutra ed è uno dei principi più importanti dello yoga.

L’ahimsa

L’Ahimsa è la pratica yogica della non violenza, uno dei cinque vincoli etici all’interno degli otto rami dello yoga. Non significa solo non essere fisicamente violenti verso se stessi o gli altri: significa anche non avere pensieri negativi o violenti ed essere sempre gentili e pazienti. Riflettere sull’ahimsa ogni mattina al risveglio e ogni sera prima di andare a letto mi ha reso consapevole di quanto la mia vita sia “più dolce” se assimilo questo valore nel mio cuore.

La zakat

La zakat è uno dei 5 pilastri dell’Islam. Quando mio padre mi ha trasmesso e sussurrato l’adhan nell’orecchio destro, sono cresciuta come una musulmana e sono stata obbligata a rispettare tutti e 5 i pilastri dell’Islam (la shahadat, la professione di fede; la salat, le 5 preghiere quotidiane; il digiuno, la zakat e l’hajj, il pellegrinaggio). La zakat, nota come elemosina, è la pratica delle donazioni caritatevoli, che consiste nel dare quello che posso, ogni volta che posso.

La legge di attrazione e l’intenzione (niyyat)

Nella legge di attrazione, la chiave per diventare più copiosi è inviare la vibrazione della gratitudine e dell’abbondanza in ogni momento, ogni giorno. Più celebro la vicinanza permettendo ad Allah di rispondere alla mia richiesta (du’a) subito o in seguito, più L’attiro. E com’è possibile che questo insegnamento della legge di attrazione possa coesistere con le promesse infrangibili di Allah sia nel Corano che nello yoga? «Se sarete riconoscenti, accrescerò [la Mia grazia]…» [Sura Ibrahim: 7]. Significa che l’intenzione (niyyat) del cuore è il promemoria di tutti i credenti in Allah. Il cuore dell’islam è l’intenzione: lillahi ta’ala, per Allah il Supremo.

Quindi, come vedete, Allah non ci ha mai proibito di amarlo nella posizione del cane verso il basso (adho mukha svanasana) o della candela verso l’alto (sarvangasana). Semmai, ci viene insegnato a prenderci cura del nostro corpo. La buona salute è un dono e non dovremmo “contaminarla” con cattive abitudini.

La forza nell’islam

Il profeta, la pace e le benedizioni siano su di Lui, era anche una persona molto in forma fisicamente. Disse: “Il credente forte è il migliore ed è più amato da Allah rispetto al credente debole”. (Narrato nel Sahih Muslim, 6774). Si riferiva alla fede e al carattere, ma indicava anche che la forza fisica, cioè la salute e una forma fisica ottimale sono desiderabili, a condizione che Allah ci dia i modi e i mezzi per raggiungerla. L’approccio olistico dell’Islam alla vita e quindi alla salute ci offre la possibilità di rimanere forti e sani.

Il siratu al mustaqim (la retta via) dello yoga

Come accennato in precedenza, avendo l’intenzione di praticare lo yoga per Allah, lillahi ta’ala, comprendo e riconosco questa verità nel messaggio del Profeta (s) quando disse: “Qualsiasi azione senza il ricordo di Allah è una distrazione o una disattenzione, tranne che in quattro azioni: camminare da un bersaglio all’altro (durante l’esercizio del tiro con l’arco), addestrare un cavallo, … , e imparare a nuotare“. (riportato da al-Tabarani da una buona autorità). Pertanto, seguire il Corano e la sunnah del Profeta (s) mi rassicura ancora di più che il mio cuore appassionato mi mantiene sempre sul siratu al mustaqim (la retta via) durante l’insegnamento dei movimenti.

Inoltre, seguire e conoscere la sunnah del Profeta (s) mi rassicura sul fatto che la mia pratica dello yoga ha aumentato:

a) la mia capacità intellettuale di gestire i miei studi universitari e la mia carriera di consulente aziendale.

b) la mia vitalità generale

c) il mio sistema immunitario e

d) la mia concentrazione durante le 5 preghiere quotidiane e nello dhikr Allah.

L’amâna del nostro corpo

Come credenti nell’islam, dobbiamo prenderci cura della nostra salute spirituale, emotiva e fisica. Il nostro corpo, la più complessa delle macchine, ci è stato dato da Allah come un deposito di fiducia o come un mandato divino (amâna). Non deve essere maltrattato o trascurato, ma deve essere mantenuto in buon ordine.

Il dottor Mohammad Yunus ha spiegato che i credenti fisicamente attivi hanno la forza d’intraprendere atti fisici di adorazione (‘ibadah) come la preghiera (salat) o il pellegrinaggio (hajj). Personalmente, confermo il suo consiglio: “L’attività fisica è mustahab (raccomandata o desiderabile) o mandub (encomiabile) per i suoi benefici fisiologici e per la salute. È wajib (obbligatoria) quando è richiesta come parte del trattamento di una malattia”. Come ho già detto, mi sono resa conto che lo yoga è diventato la mia assicurazione sulla salute per curare la sindrome dell’intestino irritabile, la gastrite cronica e l’asma ereditaria. Non ho minimamente dubbi come credente che lo yoga sia divenuto la mia pratica obbligatoria, wajib.

Perché lo Yoga e l’Islam dovrebbero essere in contrasto quando personalmente tutto si riduce alla nostra intenzione? È una questione tra voi e Allah. Allah ha promesso nel Corano: “Ricordatevi dunque di Me e Io Mi ricorderò di voi”. [Sura al-Baqara: 152].

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