Mashhad Ali e il Punjab Sciita

Samana la città del santuario

Samana è una città Indiana situata nel distretto di Patiala, nello stato federato del Punjab, a 28 chilometri da Patiala. La città di Samana fu chiamata così dalla moglie dell’ottavo Imam sciita Ali al-Ridha e dai loro cinque figli (in particolare dall’imam Mashhad Ali) che si trasferirono da Mashhad all’attuale Samana in seguito alle tensioni politiche con il califfo abbaside Al-Ma’mun, dopo che quest’ultimo avvelenò e uccise il loro padre, l’Imam Ali al-Ridha.

L’origine del nome

Il nome Samana proviene da Sayyida Samana Khatun (in arabo Sumanah), moglie di Muhammad Taqi-al-Jawwad, il nono Imam sciita. Si usò un nome femminile in quanto il nome di un importante membro maschile della progenie del Santo Profeta avrebbe potuto attirare le ire Abbasidi sull’insediamento. Gradualmente Samana crebbe e divenne un importante centro degli insegnamenti della famiglia di Muhammad.

Il mausoleo di Mashhad Ali discendente dell’Imam al-Ridha a Samana, Punjab, India

I discendenti dell’Imam al-Ridha

Sayyid Mashhad Ali fu sepolto qui circa 1200 anni fa. Hazrat Imam Ali Al-Ridha ha avuto cinque figli: l’Imam Mohammed Taqi al Jawwad, Sayyid Ali, Sayyid Jaffar, Sayyid Hasan, Sayyid Hussain e Fatima. Hazrat Sayyid Ali, era rispettosamente chiamato con molti soprannomi, Imam Mashhad Ali, Imam Mashhad Ali Wali, Imam Ali Wali, Imam Sahab e Panj Pir. Era l’ottavo discendente in linea dal Santo Profeta, che la pace sia su di Lui, e il settimo dall’Imam Ali.

Le fonti contenute in vecchi libri religiosi confermano queste informazioni. In altre fonti storiche non si trova il nome di “Mashhad” come uno dei figli dell’Imam Ali al-Ridha, le quali affermano che avesse solo due figli: Ali (il nono Imam) e Musa. Altri documenti sostengono che aveva anche un terzo figlio di nome Yahya. Esistono delle controversie che riguardano il numero dei suoi figli, e i loro nomi. Un gruppo di studiosi sunniti afferma che i suoi figli fossero cinque.

Comunque, questi discendenti dell’ottavo Imam sciita si diressero nel Punjab con la massima discrezione e riservatezza. Gli Abbasidi che avevano sostituito i 90 anni di dispotismo Ommiade avevano già deportato quattro Imam in Iraq tenendoli prigionieri fino alla loro morte. Il rancore del Califfo Mutawakkil nei confronti dei discendenti dell’Imam Ali non gli aveva impedito anche di distruggere il mausoleo dell’Imam Hussain ordinando che il terreno vicino, compresa la tomba, fosse arato il 15 luglio 850/236 A.H.

La scoperta attuale della tomba

La tomba di Mashhad Ali col 786

Panj Pir Mazar è un importante centro di pellegrinaggio per i musulmani sciiti. Secondo gli studiosi di storia musulmana, la scoperta della tomba è significativa, in quanto non esiste un mazar di nessun Imam nell’Asia meridionale. La tomba di Samana è stata scoperta dal giudice dell’Alta Corte di Lahore, Shabbar Rizvi. Il giudice Rizvi, la cui famiglia emigrò da Samana in Pakistan al tempo della Partizione dell’India, informò l’amministrazione locale che un grande santo giaceva sepolto in quel luogo e chiese il ritrovamento della tomba. Dopo che l’area venne ripulita, emerse l’iscrizione della sepoltura.

Epitaffio sepolcrale in persiano. Esso recita: “Tomba di Hazrat Imam Mashhad Ali figlio di Hazrat Ali Musa al-Ridha. Fu costruita da Ajruddin Khan Mughal figlio di Bakhsh Allah Khan nel mese benedetto di Ramadan del 967 Egira corrispondente all’anno 4 dell’imperatore Akbar”.

Il recupero del sepolcro ha fatto affluire una schiera di importanti dignitari sciiti, tra cui gli ecclesiastici di Lucknow e i diplomatici dell’ambasciata Iraniana a Delhi. Successivamente si è provveduto al restauro del mazar e alla sua ristrutturazione per ordine del primo ministro del Punjab, Amrinder Singh, che ha immediatamente dichiarato il sito luogo sacro.

Muhammad Aliabadi, deputato iraniano a Panj Pir Dargah, Samana

Molti musulmani sciiti oggi vi si recano per partecipare al simposio annuale che si tiene nei locali del santuario. Questa sonnolenta città dell’India settentrionale è destinata a diventare un importante centro di pellegrinaggio per i musulmani sciiti in seguito alla riscoperta casuale della tomba che si dice appartenga all’Imam Sayyid Mashhad Ali, figlio dell’Imam Ali al-Ridha, l’ottavo discendente del Profeta Muhammad.

Dopo la spartizione tra India e Pakistan

Sikh partecipa al matam sciita

Il chierico sciita Maulana Kalbe Jawwad sostiene che i sayyid vivevano da molto tempo a Samana e che esiste la tomba di un “santo” discendente dell’Ottavo Imam andata in rovina dopo la spartizione del subcontinente Indiano perché gli abitanti musulmani emigrarono in Pakistan. I sikh Nihang hanno cercato di costruire un Gurudwara sul posto, ma ogni volta che erigevano una struttura essa si sgretolava. Così, il consiglio della fondazione pia (Waqf) del Punjab gli ha concesso un altro terreno ad una distanza di 200 metri dal luogo della tomba. Maulana Jawwad ha aggiunto che la tomba esiste dal tempo dell’imperatore Akbar. Maulana Jawwad ha anche detto che circa 5000 famiglie sciite si trasferiranno a Samana per abitare il luogo e prendersi cura della tomba.

Sikh partecipa al matam sciita

I sikh a Samana

A Samana, il responsabile Sant Kirpalji del Gurudwara Thada Saheb, situato a un chilometro dalla tomba, appartenente all’ordine sikh del “Buddha Dal” si è preso cura della tomba dopo la partizione. Prima il posto era servito da Thambi Baba che un giorno scomparve. Ora un bramino chiamato Mangat Ram si prende cura del posto e lo tiene pulito per amore. Sant Kirpalji ha riferito di aver letto un libro in urdu sulla storia di Samana. Secondo lui dei persiani di casta “Samanat” vennero qui, e abitarono il luogo secoli fa. Erano dei mercanti di stoffe.

Sikh partecipa al matam sciita

Secondo Sant Kirpalji e altri della zona, l’importante tomba appartiene a un “Chauda Pir” (un Santo Enorme) che è considerato il santo più importante della zona. La tomba adiacente, secondo loro, appartiene a suo fratello o alla moglie. Una terza tomba a destra appartiene a suo zio materno che viene chiamato dagli abitanti del villaggio “Imam Saheb” o “Bada Pir” (Grande Santo).

Sikh partecipa al matam sciita

La storia del mausoleo

Il mausoleo si trova in un grande complesso che si trova a circa quattro chilometri da Samana. Mahmud di Ghazna (971/1030) fu un re afghano che annesse il Punjab al suo impero nel 1010 e concesse il feudo di Samana al suo mentore Sayyid Abul Farah Waasty e i feudi di Chhatt e di Kalanore intorno a Samana ai suoi figli. Shahabuddin Ghauri conquistò l’India nel 1192 e concesse il feudo di Samana al suo Pir e Murshid Sayyid Nuruddin Mubarak, quindicesimo discendente in linea diretta dell’Imam Ali, primo Imam sciita.

È riportato in alcune riviste che ha costruito una tomba presso il monumento di Sayyid Ali. L’attuale struttura dell’edificio fu ricostruita da Ajaruddin Khan, durante il regno di re Akbar nel 1560. Il santuario prima della partizione dell’India era famoso e visitato regolarmente dalle masse, tanto che prima di partire per il Pakistan, molti musulmani hanno dato l’addio all’Imam Sahab nel 1946.

I sikh di Iran e l’Imam al-Ridha

I sikh hanno una devozione particolare per l’Imam Ali, l’Imam Hussein e altri Imam. Partecipano alle cerimonie luttuose durante l’Ashura e il Tasua (nono giorno di Muharram e giorno prima di Ashura). Negli zurkhaneh, i sikh ripetono costantemente il nome dell’Imam Ali perché credono che gli dia una doppia forza o un doppio potere.

L’amore per l’Imam al-Ridha è universale ed è molto profondo tra gli indiani. Molte persone hanno persino sognato quell’Imam senza conoscerlo e in seguito lo hanno conosciuto e seguito. Molti di loro vanno al mausoleo dell’Imam al-Ridha e chiedono la sua intercessione. La devozione dei sikh iraniani per la famiglia dell’Imam al-Ridha è antica. Durante i loro viaggi a Mashhad divengono discepoli dell’Imam al-Ridha ricevendo la sua energia spirituale.

I sikh iraniani si recano spesso al santuario del discedente dell’ottavo Imam a Samana nel Punjab e lì hanno installato la bandiera dell’Astan Quds Razavi, la fondazione caritatevole del mausoleo sciita di Mashhad (Iran). Questo posto è molto sacro per i sikh che lo curano e lo puliscono. Si tratta di un altro segno devozionale dei sikh all’Ahl al-Bayt, in particolare all’Imam al-Ridha.

Le relazioni storiche dei sikh con l’Iran

Il persiano è stata la lingua ufficiale del Punjab per 700 anni e Guru Nanak era un insegnante di lingua persiana nel Punjab. L’architettura dei templi sikh (Gurdwara) è molto simile all’architettura delle moschee iraniane. Guru Gobind Singh, il decimo guru sikh, scrisse delle poesie in persiano note come Zafar Nameh a Aurangzeb, il re dell’India. Il popolo indiano ama il persiano e vogliono che questa lingua sia promossa sempre di più in India.

Sikh e Indù partecipano al matam

L’attuale mausoleo di Mashhad Ali ristrutturato a Samana:

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Fonte in persiano:

https://iqna.ir/fa/news/3853114/روایت-دلدادگی-بازرگان-سیک-به-امام-رضاع

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